Morte di Cloe Bianco, +Europa Bassano e Sportello Trans chiedono dimissioni Donazzan

540
Elena Donazzan Cloe Bianco trans
Elena Donazzan sulla vicenda di Cloe Bianco

Dopo la morte per suicidio di Cloe Bianco, anche Sportelo Trans dell’Associazione Lotta all’Aids Milano (Ala) e +Europa Bassano chiedono le dimissioni di Elena Donazzan, assessore della Regione del Veneto.

Della vicenda ci siamo occupati nelle scorse ore, tratteggiando il caso di Luca Bianco, di come abbia manifestato il suo essere Cloe Bianco e delle tragiche conseguenze che pare abbiano generate comportamenti avversi alla sua decisione. Abbiamo inoltre approfondito il punto di vista della Donazzan, chiamata in causa per sue dichiarazioni pubbliche, tanto all’epoca del coming out di Cloe, tanto dopo il rinvenimento del suo corpo carbonizzato nel furgone-camper in cui viveva.

Ecco cosa hanno scritto al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, oltre che all’assessore all’Istruzione, Pari Opportunità e formazione, Elena Donnazan, Antonia Monopoli, attivista transgender e responsabile dello Sportello Trans di ALA Milano Onlus, e Luciano Fabris di +Europa Bassano.

“La morte di Cloe Bianco negli ultimi giorni ha giustamente suscitato reazioni di sdegno e di dolore da parte di migliaia di persone in tutta Italia. La docente di fisica ha posto fine alla propria vita lasciando alcune parole sul proprio blog, con cui per anni ha portato avanti un’attenta opera di informazione e divulgazione sulle tematiche LGBTQI+.

Negli anni, dopo aver fatto coming out come donna trans, Cloe aveva subito il peso costante e la somma di tante discriminazioni transfobiche da parte della nostra società, dello Stato e delle leggi italiane: le hanno detto che non poteva più insegnare, l’hanno costretta a lavorare in segreteria e non più in classe, i genitori di alcuni studenti l’hanno trattata come se fosse un fenomeno da baraccone. Tutto ciò con la sua morte non si è fermato.

Molti giornali hanno dato prova di non saper raccontare con parole rispettose neanche la morte di una persona trans, rifiutandosi ostinatamente di capire che il nome di Cloe e il suo aspetto non erano né un capriccio né un gioco.

C’è una persona che qualche anno fa ha contribuito, da una posizione di enorme potere istituzionale e politico, ad aggiungere un peso ulteriore alle discriminazioni scaricate su Cloe Bianco: l’Assessora all’Istruzione e alle Pari Opportunità della Regione Veneto, Elena Donazzan. Proprio lei, nel 2015, fu una delle prime rappresentanti istituzionali a scagliarsi contro Cloe e contro il suo ruolo di docente, anche sui social.

L’Assessora non ha cambiato idea. Ai microfoni di Radio24, in una recente puntata del programma 24 Mattino, l’Assessora non ha chiesto scusa per le parole usate nel 2015 e anzi ha continuato a chiamare Cloe Bianco al maschile, rifiutandosi di riconoscere la sua identità e la sua vita. Ha detto che non poteva andare in classe con parrucca e minigonna, dimostrando di non voler rispettare minimamente l’esistenza delle persone trans.

Chiediamo le dimissioni di Elena Donazzan perché è manifestamente inadatta a ricoprire il ruolo tanto di Assessora all’Istruzione quanto di Assessora alle Pari Opportunità. Chi ha ruoli istituzionali così importanti non dovrebbe utilizzare la propria voce per discriminare né per rilanciare messaggi di odio e di esclusione sociale nei confronti del prossimo, in questo caso nei confronti di una persona trans. Non sta a noi attribuire eventuali responsabilità giudiziarie, il tema è esclusivamente politico: l’Assessora dimostra di non aver capito l’importanza e la delicatezza del proprio ruolo, né di aver capito come utilizzare adeguatamente il potere della propria voce come rappresentante delle istituzioni e dunque di tutti i cittadini e le cittadine che vivono nella Regione Veneto, anche delle persone LGBTQI+”.