Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani – come si legge nella nota che pubblichiamo a firma del prof. Romano Pesavento, presidente del CNDDU (qui altre note del CNDDU su ViPiu.it, ndr) -, in merito all’insediamento presso il Ministero dell’Istruzione del gruppo di esperti del Comitato tecnico-scientifico incaricati di accompagnare l’attuazione della legge n. 92 del 2019, che ha introdotto l’insegnamento scolastico dell’Educazione civica, dalla scuola dell’infanzia e per tutti i cicli di istruzione, ritiene, come già ribadito in diverse occasioni, che attualmente i percorsi di Educazione civica nelle scuole siano inadeguati rispetto alle esigenze complesse della nostra società, in quanto strutturati senza coinvolgere in modo sistematico e puntuale i docenti più qualificati per l’insegnamento della disciplina, cioè gli appartenenti alla classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche.
Duole ricordare che l’istituzione della disciplina in questione per quanto sia una priorità per la formazione delle giovani generazioni, è stata realizzata con scarsa considerazione per l’efficacia dei contenuti proposti ma con eccessiva attenzione invece per i costi che avrebbe potuto comportare una scelta diversa e più lungimirante.
Da qui una discutibile applicazione dei percorsi didattici nel sistema d’istruzione che tuttora penalizza gli studenti. Ci auguriamo un maggiore coinvolgimento dei docenti della classe di concorso A-46 nella rimodulazione didattica della materia, anche per rimediare ai guasti determinati dalle varie riforme degli ultimi anni. Il CNDDU manifesta la propria disponibilità a confrontarsi sulle tematiche in oggetto.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU