Dopo la sanzione di oltre 4 milioni di euro inflitta nelle settimane scorse ad una serie di distributori di Livigno per aver concordato i prezzi di vendita al dettaglio di benzina e diesel tramite comunicazioni settimanali via e-mail, questa volta a finire sotto la lente di ingrandimento dell’Antitrust sono Eni, Esso, Ip, Iplom, Q8, Tamoil e Saras. Secondo l’Autorità, che ha ricevuto una segnalazione tramite la piattaforma di Whistleblowing, le società si sarebbero coordinate per definire il valore della componente bio dei carburanti per autotrazione. L’associazione Codici si è attivata per seguire la vicenda al fine di tutelare i consumatori.
I rincari
“Abbiamo predisposto un’istanza di partecipazione al procedimento avviato dall’Antitrust – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e siamo pronti a fare la nostra parte, sempre nel rispetto dei diritti dei consumatori. L’Antitrust, infatti, contesta alle compagnie contestuali aumenti di prezzo, in gran parte coincidenti, che potrebbero essere stati determinati da scambi di informazioni diretti o indiretti tra le imprese, anche attraverso articoli pubblicati su un noto quotidiano di settore. Quello dei rincari è, purtroppo, un problema che si trascina da mesi e che ha conseguenze pesanti sui consumatori, che già devono fare i conti con una situazione generale molto difficile a livello economico. Bene, dunque, questo nuovo intervento dell’Antitrust. In questo momento è ancora più importante alzare la guardia per tutelare i consumatori”.
Segnalazioni
In caso di prezzi ritenuti anomali, anche per i carburanti, è possibile fare una segnalazione all’associazione Codici.
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Fonte: Codici: nuova indagine dell’Antitrust sui carburanti, doveroso fare chiarezza sui prezzi , Codici.org
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