Codici: quella dei padri separati è un’emergenza e come tale deve essere affrontata

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Uno dei padri separati
Uno dei padri separati

Un quadro critico, che peggiora una situazione già grave (quella dei padri separati, Ndr). Le conseguenze economiche della pandemia e della guerra in Ucraina, tra rincari, aumento dei costi dei beni di prima necessità e previsioni cupe, si abbattono con forza su chi è già in difficoltà. È il caso dei padri separati, su cui l’associazione Codici, impegnata da anni con una campagna di assistenza, torna a richiamare l’attenzione – si legge nel comunicato sull’e-commerce che pubblichiamo dell’associazione Codici (qui altri comunicati dell’associazione, ndr) -.

Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici
Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici

“Spesso i padri separati sono costretti a lasciare la casa – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e quasi sempre devono versare l’assegno di mantenimento. Parliamo del 70% nel primo caso e di oltre il 90% nel secondo, percentuali che dimostrano un orientamento che potremmo definire a senso unico. Ciò che noi contestiamo è la valutazione del giudice e la lentezza delle istituzioni nel fornire aiuto. Tutelare il minore è doveroso, perché parliamo di situazioni estremamente delicate che segnano la crescita di un bambino, ma riteniamo si debba anche considerare la condizione dei genitori e le conseguenze che possono avere provvedimenti come, appunto, l’assegnazione della casa o il versamento dell’assegno di mantenimento. La pandemia prima e la guerra ora, preceduta dal caro bollette, hanno peggiorato una situazione già critica. In questo senso, i rapporti come quello della Caritas parlano chiaro: un nuovo povero su due è un padre separato. In Italia i padri separati o divorziati sono 4 milioni e 800mila vivono sulla soglia di povertà. Questo perché in molti casi non riescono a sostenere le spese per i beni di prima necessità, a far fronte alle spese per l’assegno di mantenimento o per la nuova abitazione, magari perché hanno problemi di lavoro o sono disoccupati. Chi è fortunato va a vivere con i genitori, chi non può farlo a volte è costretto a dormire in auto. Di fronte ad un quadro del genere, riteniamo necessario da parte dei giudici un approccio diverso che tenga conto di situazioni simili e dall’altra un cambio di passo da parte delle istituzioni, che devono essere in grado di fornire aiuti tempestivi a chi è in difficoltà, studiando e varando forme di assistenza capaci di offrire forme di sostegno concrete”.

Codici è impegnata da anni con la campagna “Voglio papà” nell’assistenza dei padri separati in difficoltà. È possibile mettersi in contatto con l’associazione telefonando al numero 06.55.71.996 o scrivendo all’indirizzo e-mail segreteria.sportello@codici.org.