Coincidenze tutte vicentine: Umberto Lago si dimette da Aim dove arrivò da Rimini Holding regista “ingresso” di Fiera di Vicenza in Ieg

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Finalmente qualche cosa si muove nella galassia degli incarichi che il Comune di Vicenza ha in dote. Una dote che però è in buona parte vincolata da nomine fatte dalla passata amministrazione. Qualche dimissione era anche stata firmata immediatamente dopo il 10 giugno (una su tutte quella di Jacopo Bulgarini d’Elci dalla Fondazione del Teatro Comunale, ndr), ma altre, che hanno un peso non indifferente, almeno sul piano del potere anche economico, si sono auto congelate. Ma ora vi è una novità, a dire il vero annunciata da tempo, ma non dall’interessato. Questa novità sono le dimissioni di Umberto Lago da amministratore unico di Aziende Industriali Municipalizzate Vicenza SpA, nominato dal sindaco il 26 luglio 2017 e, in teoria, in scadenza a giugno del 2020. 

Però, nel frattempo, è cambiato chi gestisce pacchetto azionario del 100% della società, ovverossia il sindaco. Non entro in merito alle qualità professionali di Lago. Il suo curricula parla chiaro: è senza dubbio notevole. Tanto per dare una misura adeguata basta leggere l’elenco dei titoli che possiede “Ph.D. in Strategic Management, Imperial College, The Management School (2001) Londra; Dottore commercialista e revisore legale, Università Ca’ Foscari (1990) Venezia; Laurea in Economia Aziendale, Università Bocconi (1989) Milano; Diploma di maturità classica Liceo Pigafetta (1983) Vicenza”. Assolutamente il tutto di alto livello. Interessanti anche i suoi incarichi professionali ma noi lo conosciamo soprattutto per quelli, pubblici, svolti in Vicenza. Il primo mi pare che sia la nomina sindacale ad assessore al Bilancio, alle finanze, alle aziende partecipate e alle politiche comunitarie del Comune di Vicenza: giugno 2008 – giugno 2013. Quel periodo è stato, da quel che si legge, molto intenso e anche di grande interesse. Racconta, ad esempio, sul suo curriculum, Lago: “Per quanto riguarda le aziende partecipate ho promosso un’operazione di riordino delle partecipazioni del Comune, con dismissione delle partecipazioni non strategiche o in perdita, e risanamento delle partecipate strategiche. In particolare; vendita delle azioni in A4 Holding S.p.A., con una rilevante plusvalenza (ovverossia detto in termini più riconoscibili da noi vicentini le azioni della Autostrada Brescia, Verona, Vicenza, Padova, quello che noi, gente qualunque, definivamo essere il ?tesoretto’ finito in buona parte, ma questa non è certo responsabilità dell’allora assessore, in asfalto, nda) e la ristrutturazione della locale multi utility (Gruppo AIM)“.

Cito questo passaggio per ricollegarmi alle sue dimissioni da AIM SpA. Dopo poco più di un anno da quando lascia un incarico di notevole importanza, ritorna a Vicenza come amministratore unico delle AIM SpA. Torno a sottolineare il fatto che non metto per nulla in discussione i suoi meriti professionali, ma mi pongo una semplice domanda. L’incarico che l’ha visto assente da Vicenza dall’agosto del 2013, anno in cui ha chiuso la sua esperienza assessorile vicentina, all’agosto del 2016 lo rivelò dalle nostre parti proprio VicenzaPiu.com e si titola “Amministratore Unico Rimini Holding Spa, che tra le altre incombenze si occupa della implementazione del processo di privatizzazione, tramite la quotazione in Borsa, della partecipata Rimini Fiera S.p.A.“. La domanda è questa, e nasce dalla coincidenza che vede Umberto Lago andare e venire da Vicenza a Rimini e viceversa: quale ruolo ha svolto, se ne ha svolto naturalmente uno, nella creazione di IEG? Ovverossia nella fusione (81% Rimini e 19% Vicenza) della fiera di Rimini con Fiera di Vicenza?

P.S.
Per memoria riporto un brandello di una lunga e articolata scheda di programma redatta dalla Amministrazione Provinciale, presieduta dal sindaco di Vicenza, Achille Variati, databile nei primi mesi del 2016. Un’altra interessante coincidenza che in quei giorni Lago fosse ancora amministratore unico della Holding riminese.
Dato atto che nel frattempo l’aggregazione con Verona non ha avuto esito positivo, la Fiera di Vicenza S.p.A. ha ricercato ulteriori possibili strategie di sviluppo che hanno portato ad una ipotesi di integrazione con la Società Fiera di Rimini S.p.A.; le due società hanno gestito tavoli di valutazione delle reciproche convenienze per l’integrazione dei rispettivi ambiti di attività ed hanno siglato in data 22 marzo una Lettera di Intenti (LOI) nella quale hanno manifestato il reciproco interesse ad addivenire alla costituzione di un’unica entità giuridica al fine di creare un gruppo attivo nel settore fieristico e congressuale per raggiungere in tal modo importanti sinergie economiche, industriali ed operative nella convinzione altresì della prioritaria importanza riconosciuta ai livelli occupazionali del personale qualificato in quanto patrimonio fondamentale delle imprese che si intendono aggregare. In data 08 aprile 2016 le Società hanno rispettivamente incaricato, per la valutazione del capitale economico delle società e conseguente calcolo del possibile intervallo del rapporto di concambio quali advisors la Banca Popolare di Vicenza S.p.A. ed Intermonte SIM S.p.A; l’incarico è stato affidato per supportare le società per i necessari approfondimenti circa la convenienza e fattibilità dell’operazione di integrazione delle rispettive Società e del relativo percorso societario.
Gli Advisors hanno prodotto in data 3 giugno 2016 un report congiunto dal quale risulta che nel caso di fusione fra le due Società la percentuale indicativa del rapporto di concambio spettante agli azionisti della Fiera di Vicenza sarebbe stata compresa fra il 17,1% ed il 19,6%. Nelle valutazioni degli advisors l’aggregazione di Rimini Fiera e Fiera di Vicenza rappresenterebbe la prima e più importante operazione di integrazione nel settore fieristico italiano e consentirebbe la creazione di un polo tra i principali in Italia per dimensione e per redditività, con la possibilità di quotazione in Borsa sul mercato AIM oppure MTA e la capacità di fungere da polo per ulteriori aggregazioni nel settore. In particolare, il gruppo risultante dall’aggregazione avrebbe i seguenti principali punti di forza
“.