Sono ripresi in questi giorni, dopo la campagna preliminare di indagine dello scorso ottobre, gli scavi archeologici sul Colle della Rocca di Monselice. Le ricerche, dirette dalla squadra di archeologia medievale dell’Università degli Studi di Padova per concessione ministeriale, grazie a un protocollo tra Regione del Veneto, società di gestione Immobiliare Marco Polo srl e l’Università, riguardano l’area sommitale del Colle e in particolare la Chiesa di Santa Giustina.
“I primi risultati degli scavi confermano le grandi potenzialità della Rocca di Monselice – riferisce l’assessore al Patrimonio della Regione del Veneto – un luogo intriso di storia, che sarà capace di completare l’offerta artistico-culturale del Veneto. L’insieme delle azioni di carattere strutturale e promozionale che la Regione, attraverso la società controllata Marco Polo srl, sta realizzando nel compendio di Monselice, creeranno le migliori condizioni affinché questo patrimonio regionale possa diventare non solo un motivo di visita e studio ma anche un luogo dove il passato e la storia possono tracciare la strada per proiettare nel futuro un simbolo del Veneto, farlo conoscere e farlo tornare a vivere”.
Il protocollo in oggetto, promosso dalla Regione del Veneto, ha l’obiettivo di valorizzare e arricchire la storia millenaria di Monselice grazie a metodi di indagine e strumenti scientifici innovativi, che definiscono l’attuale campagna di scavo come un cantiere di grande rilievo a livello nazionale ed europeo
Gli scavi, infatti, hanno portato alla luce le fondazioni di un enorme edificio di culto con una cripta databile all’XI secolo, pavimento musivo e ampia area funeraria. La campagna d’indagine ha l’obbiettivo di individuare le caratteristiche della chiesa, demolita per ordine dell’Imperatore Federico II negli anni 30-50 del 1200 al fine di costruire il mastio, tutt’ora presente, e le eventuali strutture preesistenti. Esistono fonti scritte che descrivono un edificio di cronologia altomedievale: possibilità confermata dalla tipologia di alcune delle sepolture rinvenute e dai materiali ceramici messi in luce dagli scavi.
“Lo scavo di Monselice”, afferma la Professoressa Alexandra Chavarria Arnau, Direttrice degli scavi, Dipartimento Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova, “diventerà protagonista di una serie di iniziative internazionali, tra cui: un corso online di ambito mondiale sulla piattaforma internazionale FutureLearn e una grande mostra archeologica sul Cristianesimo Mediterraneo in programma a Cordoba (Spagna) tra la fine di quest’anno e la primavera del 2023”.
Gli archeologi stanno studiando le fondamenta architettoniche rinvenute che testimoniano la presenza di possenti edifici, veri e propri palazzi, coevi alle più antiche residenze turrite conservate a Padova, a testimoniare il ruolo urbano delle aristocrazie monselicensi. A supporto degli archeologici sono disponibili numerosi strumenti e tecniche di indagine, come ad esempio le prospezioni con georadar svolte nei mesi scorsi su tutto il Colle della Rocca, per valutare il potenziale archeologico delle varie aree, le analisi bioarcheologiche sul materiale scheletrico per comprendere lo stato di salute, la dieta della popolazione sepolta e l’ambiente nei vari periodi, e le nuove tecniche di avanguardia per il rilievo e lo studio archeometrico dei materiali rinvenuti.
Ritornano anche le visite guidate “Scavi aperti”: “Questa fase del progetto – informa Aldo Rozzi Marin, Amministratore unico di Immobiliare Marco Polo srl -, terminerà a giugno e prevede, dopo il grande successo della prima giornata di ottobre, la realizzazione dei mercoledì di Scavi Aperti”.
Le visite guidate speciali agli scavi archeologici nell’area adiacente al Mastio Federiciano, sulla cima del Colle della Rocca di Monselice, saranno organizzate, per il mese di maggio, i mercoledì alle ore 15:00, a partire dall’11 maggio p.v., con prenotazione obbligatoria e partenza dalla biglietteria del Castello di Monselice (costo del biglietto euro 4,00).