Entro il 31 gennaio di ogni anno tutte le aziende con più di 15 dipendenti, nel cui organico siano stati registrati cambiamenti della situazione occupazionale precedentemente dichiarata ai sensi del collocamento mirato obbligatorio, sono chiamate a trasmettere il c.d. Prospetto Informativo Disabili (PID) – afferma nella nota sull’inclusione lavorativa che pubblichiamo Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia (qui le altre note su ViPiù.it dell’associazione, ndr) –.
Severa la sanzione per il mancato adempimento e ritardo.
Il proposito dichiarato è promuovere l’inserimento e l’integrazione lavorativa delle persone disAbili attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato.
L’obiettivo è nobile, ma meriterebbe maggiore impegno, poco utili interventi frammentari e logiche di sussidio, che si rivelano sempre inadeguate a dar soddisfazione alle esigenze individuali di autonomia, stabilità e dignità.
Per l’affermazione di una reale equità sociale, Meritocrazia Italia propone nuove modalità organizzative, che siano concretamente risolutive e adeguate al particolare momento storico, per la costruzione di stabili occasioni di inserimento attivo nella società.
Per questo, al fine di garantire anche adeguato riconoscimento sul piano economico, propone di:
– definire e garantire costantemente in ogni Comune, con il patrocinio dei Servizi Sociali, percorsi di reinserimento lavorativo protetto per tutte le persone in età lavorativa che meritano ‘una seconda possibilità’ e per le persone con disAbilità, mediante progetti occupazionali ad hoc a garanzia di un concreto e personale ‘progetto di vita’;
– promuovere e supportare economicamente l’attivazione di convenzioni tra Istituzioni ed enti, pubblici e privati, per la realizzazione di progetti di avvio/reinserimento occupazionale riservato agli ospiti di Centri diurni, Centri residenziali, Case famiglia, Case circondariali e Rsa, affinché attuino innovative terapie occupazionali lavorando commesse di lavoro esterne;
– sensibilizzare e sollecitare ogni datore di lavoro, dal piccolo artigiano alle grandi aziende, a prevedere nel proprio organico anche lavoratori appartenenti alle categorie protette individuate con la l. n. 68 del 1999, garantendo l’accesso a sgravi fiscali e vantaggi nel versamento dei contributi previdenziali;
– monitorare il livello di soddisfazione dei lavoratori e dei datori di lavoro, con lo scopo di censire i bisogni e di mappare le esigenze, territoriali e per categorie, mediante accordi di collaborazione tra Enti Previdenziali e Università.
Stop war.
Meritocrazia Italia
Il Presidente Walter Mauriello