“La Fabbrica del Rinascimento”, l’interrogazione di Raffaele Colombara (Quartieri al Centro Vicenza) sulle sue sfide: “Quali obiettivi? Quali risorse?”

318
Raffaele Colombara, consigliere comunale di Quartieri al Centro Vicenza
Raffaele Colombara, consigliere comunale di Quartieri al Centro Vicenza

Mancano ormai poche ore all’inaugurazione della mostra La Fabbrica del Rinascimentoche si terrà in Basilica Palladiana a Vicenza dall’11 dicembre 2021 al 18 aprile 2022 – scrive nella prefazione alla sua interrogazione Raffaele Colombara, consigliere comunale di Quartieri al Centro Vicenza.

Una mostra molto attesa, per tante ragioni.

    • Innanzitutto per quanto riguarda l’aspetto scientifico, la valenza artistica ed il percorso che legherà le opere esposte;
    • in secondo luogo, per quanto riguarda il turismo e l’impatto sul tessuto economico della città;
    • infine, per quanto riguarda la non secondaria dimensione economico-finanziaria.

Una serie di ragioni che, scrive Raffaele Colombara, rappresentano altrettante sfide.

Il percorso artistico

Per quanto riguarda la qualità artistica del progetto, al netto delle dichiarazioni dei curatori, se le anticipazioni sulle opere esposte suscitano interesse e curiosità, dall’altro il percorso che le lega, tracciato nel sottotitolo “Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza”, apre ad una prima sfida e cioè se esso saprà risultare realmente attrattivo per un pubblico vasto.

La ricaduta turistica

Qui gli obiettivi artistici s’intrecciano con la dimensione turistica ed economica dell’evento: ricordiamo che esso è organizzato direttamente dal Comune e per questo, come esplicitamente dichiarato, si pone l’obiettivo di un rilancio per la città.

E allora, se questo è l’obiettivo, oltre a quella propriamente artistica, la sfida è se la mostra abbia le caratteristiche per divenire un attrattore turistico di primo livello. Perché questo avvenga, sappiamo ormai tutti per le esperienze dei lustri precedenti come tali iniziative non possano basare il proprio successo esclusivamente sull’aspetto artistico, ma richiedano un’oliata macchina che si regga su due punti fissi: l’organizzazione e la comunicazione, fatte di strutture solide, numeri previsionali e investimenti pubblicitari.

E risorse.

Qui la sfida è allora se la mostra saprà macinare numeri. Per quanto è stato dato vedere fino ad ora, in particolare per l’aspetto promozionale, se l’obiettivo è di attrarre un pubblico significativo per la ricaduta turistico economica sulla città, quindi almeno nazionale, ebbene la scarsa eco registrata fino ad ora sui media nazionali pone alcuni interrogativi su quale sia stato e come sia stato mirato tale sforzo.

Le precedenti esperienze hanno inoltre dimostrato come i numeri escono solo se sono pianificati e costruiti preventivamente: ebbene, ad oggi non è dato sapere per esempio il numero di prenotazioni; soprattutto, sarebbe utile conoscere quale lavoro sia stato predisposto complessivamente.

Quanti biglietti sono stati venduti in prevendita?

Quale previsione è stata fatta sul numero di visitatori complessivo?

Quale il piano mensile di visitatori attesi?

Quale il piano mensile di incassi attesi?

Ci sarà al riguardo un resoconto settimanale e mensile?

La sostenibilità economica finanziaria

La pianificazione dei numeri e gli investimenti pubblicitari richiedono risorse, in particolar modo economiche: questo ci porta alla terza e, da un certo punto di vista, più rilevante sfida che è quella della gestione e sostenibilità finanziaria ed economica dell’evento.

Ricordiamo, infatti, come si tratti di un’iniziativa pubblica, gestita direttamente dal Comune attraverso la Fondazione Teatro Comunale, con risorse pubbliche.

È questa una scelta fatta dall’Amministrazione Rucco con convinzione fin dall’inizio del mandato, intendendo gestire e, a suo modo di vedere, trarre vantaggio economico dalla gestione in proprio delle mostre. Una scelta che finora si è purtroppo dimostrata perdente, con un bilancio negativo per le tasche del Comune, e quindi dei vicentini, visto il buco di quasi un milione di euro creato dalla prima mostra, poi coperto attraverso i ristori COVID da parte dello Stato.

Come amministratori questo ci porta a confrontarci con gli strumenti a disposizione per un’efficace gestione dell’evento: esiste un bilancio di previsione sull’evento? Che cosa prevede, quali sono in particolare i numeri del budget? Dal punto di vista del, prudente, buon padre di famiglia, come prevede di coprire eventuali mancati o minori introiti?

A questo proposito, l’Amministrazione aveva previsto di coprire parte delle spese attraverso sponsorizzazioni; sino ad alcune settimane fa, tuttavia, questa raccolta non aveva dato particolari frutti, tanto che il Sindaco Rucco aveva rilanciato nuovamente una richiesta pubblica.

Ebbene, a parte i contributi di AGSM-AIM, che sono soldi dalle tasche dei Vicentini, e di partner istituzionali, sono giunte risposte concrete in merito?

Quanto conta di incassare, ed è stato messo a bilancio, dagli sponsor?

In definitiva, conclude Raffaele Colombara, la mostra costituisce l’occasione per una crescita della città: essa passa attraverso una serie di sfide che la città si augura, l’amministrazione Rucco sappia superare positivamente; tali sfide sottendono una serie di obiettivi che le domande qui poste vogliono aiutare a rendere espliciti.

La chiarezza negli obiettivi e la trasparenza nel dichiararli è il miglior viatico per raggiungerli ed un messaggio di fiducia per i Vicentini per sentirsi coinvolti. 

Raffaele Colombara

Consigliere Comunale,

lista “Quartieri al Centro

Comune di Vicenza