Come scegliere la migliore tariffa per l’energia elettrica

165
governo su caro ener

Quelle relative alla fornitura dell’energia elettrica rientrano a pieno titolo tra le spese inevitabili. Il fatto che siano necessarie non preclude però opportunità di risparmio. L’ottimizzazione del budget familiare passa dalla ricerca delle proposte più convenienti offerte dal mercato, come ad esempio l’energia elettrica Gelsia. Ma quali sono i criteri da seguire per riconoscere le migliori tariffe?

Il margine di risparmio, passando dal mercato a maggior tutela a quello libero, può toccare il 13% a livello annuo. L’individuazione della tariffa migliore in rapporto alle proprie esigenze è un intervento tutt’altro che scontato. Serve attenzione, scegliendo la proposta sbagliata il rischio di un rincaro è concreto.

Il punto di partenza è rappresentato dall’analisi dei propri consumi e delle relative abitudini. Qual è il fabbisogno energetico basilare? Di solito viene presa in esame la quantità di energia consumata nell’arco dei 12 mesi. Si tratta di un dato essenziale perché sul mercato libero le tariffe cambiano a seconda del livello di consumo.

Le proposte più convenienti, solitamente, sono associate a quelle utenze che prevedono una certa regolarità nei consumi. Il dato inerente al consumo annuo (riportato nel riquadro denominato “Dati fornitura” all’interno della bolletta) è rilevante anche per determinare l’entità del risparmio grazie all’applicazione della nuova tariffa.

Terminata quest’operazione iniziale, si può passare all’effettivo confronto delle offerte, dove convergono più elementi, come ad esempio il costo energia elettrica. Sul libero mercato il consumatore ha di fronte tante proposte e operatori. Vanno comunque prese in esame le offerte che sono disponibili nella propria zona.

Ma veniamo ai dettagli tecnici. Un aspetto da raffrontare è costituito dai servizi di vendita: di questi fanno parte il costo energia elettrica nonché i servizi di fornitura disposti dall’operatore.

I servizi di vendita corrispondono alla parte variabile della tariffa, definita dalle politiche del venditore. L’altra variabile oggetto di confronto è il prezzo al kilowattora, che influenza in misura rilevante il computo dei servizi di vendita.

Nella ricerca della tariffa più conveniente, oltre ai dati tecnici e l’effettivo costo energia elettrica, non vanno sottovalutate questioni all’apparenza secondarie. Tra queste c’è il pagamento mediante RID, ossia quel servizio che prevede l’addebito diretto della bolletta sul conto corrente bancario.

Non è una scelta preferibile solo per praticità nella gestione delle spese, c’è margine per un certo risparmio. Buona parte degli operatori associa alle offerte più vantaggiose esclusivamente questa modalità di pagamento e sfruttandola il consumatore evita il deposito cauzionale.

Scegliendo la bolletta digitale, nella maggior parte dei casi, si ottiene uno sconto fino a un euro al mese rispetto ai costi previsti con la bolletta cartacea. È un’opportunità da considerare anche se non si ha in programma di cambiare gestore.

Come criterio generale, promozioni e sconti hanno scadenze a breve termine. Il mercato va consultato periodicamente per restare aggiornati sulle migliori occasioni del momento.

Conclusa la fase di valutazione, non resta che procedere con il cambio di fornitore. L’operazione è gratuita e non implica alcuna interruzione della fornitura dell’energia e neppure modifiche del contatore. Solitamente il passaggio avviene nell’arco di uno o due mesi. Sarà il nuovo gestore a inviare a quello precedente il recesso, che sarà comunicato con un anticipo di 30 giorni.