Il comitato… Bisbetico contro il diritto di Mario, Claudio Mellana: ma i tedeschi ricoverati in Italia mangiano meglio in ospedale che in patria

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Tedeschi ricoverati, e satolli, in Italia e arrampicatori sociali, by Claudio Mellana e Almor
Tedeschi ricoverati, e satolli, in Italia e arrampicatori sociali, by Claudio Mellana e Almor

Come da copione dopo che il Comitato Etico delle Marche ha accolto, con paletti precisi, l’istanza di un cittadino di poter decidere della propria vita ormai diventata insopportabile, si è riunito in fretta e furia  il Comitato Bisbetico, in varie sfumature di nero abbigliato, e ha, sostanzialmente, affermato :”Balle! Ognuno deve sopportare il proprio inferno perché … lo vogliamo noi!”. Non voglio banalizzare le ragioni di chi è contrario a riconoscere il diritto al suicidio assistito ma, se le argomentazioni sono che la vita è un bene ricevuto … è e resta valore indisponibile, allora sono solo la pretesa che tutti si conformino a ciò in cui hanno fede alcuni. Faccio allora sommessamente presente che il nostro paese si chiama Italia e non Polonia.

Qui tutte le vignette di Claudio Mellana (e Almor)

HOSPITAL FOOD, by Almore e Claudio Mellana
HOSPITAL FOOD, by Almore e Claudio Mellana
MA COME È DURA LA SALITA, by Claudio Mellana
MA COME È DURA LA SALITA, by Claudio Mellana
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Claudio Mellana
Claudio Mellana (Torino, 30 settembre 1948) è un umorista italiano. Ha cominciato pubblicando su riviste underground o politiche alla fine degli anni sessanta. Nel 1970 ha fondato con Dario Mairano la rivista underground Pelo e Contropelo, attiva sino agli anni ottanta. Nel 1975 viene realizzata a Torino la prima mostra di satira politica, chiamata anch'essa Pelo e Contropelo. La sua prima importante collaborazione è del 1972 con Ca Balà, la rivista madre della moderna satira politica italiana, e poi si estende a svariati periodici e giornali: ABC, IO, Nuovasocietà, Pianeta, Radiocorriere, Il Collezionista. Suoi disegni compaiono su l'Unità, La Stampa, Stampa Sera, Paese Sera. Si dedica, a partire dagli anni '70, quasi esclusivamente alla satira politica e realizza centinaia di vignette, e manifesti, per i giornali sindacali della CGIL. Partecipa a numerose mostre collettive, in Italia e all'estero, ricevendo anche riconoscimenti e premi, e ha esposto in mostre personali a Carpi e Torino. Con Dino Aloi ha curato, per Feltrinelli, nel 1991 il libro Un Lavoro Da Ridere: Antologia Della Satira Del Movimento Operaio Dall'Ottocento a Oggi , nel quale vengono raccolte le vignette a carattere sindacale comparse nei periodici italiani dalla metà dell'800. Ancora con Dino Aloi, dal 1994, cura il Premio intitolato a Giorgio Cavallo per la satira e l'umorismo, per conto della città di Moncalieri. Nel 2007 collabora alla realizzazione della mostra "Ludere et ledere" (Umorismo grafico e satira politica) tenutasi a Bergamo. Nel 2008 alla mostra "Il sorriso graffiato" ( Fascismo e antifascismo nel disegno satirico dalla grande guerra alla Costituzione) tenutasi al Castello di Ussel a Chatillon in Valle d'Aosta. Nel 2010 alla mostra "Dalla Storia alla Satira" (Cronache ed eventi in caricatura da Cavour ad Andreotti) tenutasi all'Archivio di Stato di Torino. Nel 2010, insieme a Dino Aloi, pubblica "Umoristi in Piemonte" (Dizionario di autori e riviste per sorridere e graffiare dal 1848 ad oggi). Nel 2011 collabora alla realizzazione della mostra "La donna immaginata. L'immagine della donna" tenutasi a Torino. Nel 2013, sempre con Dino Aloi, realizza la mostra "Casimiro Teja. Sulla vetta dell'umorismo" e il relativo catalogo contiene la più dettagliata biografia del grande caricaturista torinese realizzata sino ad oggi. Espone frequentemente in mostre collettive. Nel 2019 pubblica con le Edizioni Neos il libro "Lo Sputasentenze" una raccolta di 583 aforismi e pensieri vari ed espone 50 vignette senza parole in una mostra personale allo Spazio Mouv' di Torino. Collabora attualmente con pubblicazioni su Internet come "Buduar", "Nuovasocietà", " ViPiu.it", "CiaLiguria", Iltorinese, Torinofan e "Tellusfolio". Ha pubblicato, ad oggi, oltre 3000 vignette