“Comitato permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro”: tra i primi 25 firmatari “nazionali” direttore di ViPiu.it #comitatosalutesicurezzalavoro

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Comitato permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro (particolare di un collage di Giorgio Langella)
Comitato permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro (particolare di un collage di Giorgio Langella)

Per un Comitato Permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro #comitatosalutesicurezzalavoro

Garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro dovrebbe essere una priorità di ognuno. Purtroppo così non è. Da troppo tempo assistiamo a una crescente carenza anche delle più elementari norme che possano garantire a lavoratrici e lavoratori di non infortunarsi, ammalarsi, morire mentre lavorano.

Nonostante notizie ufficiali narrano di un calo, quest’anno assistiamo a una notevole crescita dei morti per infortunio nei luoghi di lavoro, tanto che il 2022 si configura come l’anno peggiore degli ultimi 15 anni. L’apparente incongruenza è, probabilmente, riconducibile ai dati che vengono trattati. Se, per esempio, INAIL conteggia solo gli infortuni denunciati relativi ai propri assicurati, l’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro tiene conto di tutti gli infortuni mortali, anche di chi non è assicurato INAIL. Per questo riteniamo che i dati diffusi dall’Osservatorio forniscano uno scenario più realistico di quanto accade. La realtà è che la mancanza di salute e sicurezza sul lavoro non è un’emergenza ma un problema strutturale del modello di sviluppo odierno al quale non ci si può rassegnare.

Noi riteniamo che garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sia una questione assolutamente prioritaria che si deve affrontare e risolvere in maniera decisa.

Siamo convinti che non basti aumentare il numero degli ispettori o agire solo sulla formazione. Fare questo è certamente necessario ma non sufficiente. È nostra convinzione che si debba agire per cancellare la piaga della precarietà, garantire la rappresentanza a tutti i lavoratori, diminuire il tempo di lavoro, ottenere retribuzioni che permettano di vivere serenamente, cambiare radicalmente le leggi che regolano appalti e subappalti, istituire il reato di “omicidio sul lavoro”. Siamo altrettanto convinti che sia necessario che lo Stato investa il necessario nella ricerca e in quella innovazione tecnologica che devono assicurare a chi lavora di farlo in condizioni di massima sicurezza e in ambienti salubri.

In assenza di una risposta istituzionale è necessario agire come cittadini coscienti, certi che la soluzione debba essere ricercata da chi il problema lo vive ogni giorno sulla propria pelle.

Per questo intendiamo costituire un “Comitato permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro”, aperto a “chi ci sta”, che promuova una mobilitazione unitaria che inizi con una raccolta di firme per richiedere l’inserimento del reato di Omicidio sul Lavoro nel Codice Penale.

Questo è il primo passo di un progetto complessivo che si ripropone di cambiare le condizioni di lavoro che chi lavora è costretto a subire e che sono chiaramente insufficienti.

Gennaio 2023

Per adesioni inviare una mail a: persalutesicurezzasullavoro@gmail.com

Primi firmatari “Comitato permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro” #comitatosalutesicurezzalavoro:

Lino Canta (lavoratore TFA ex-Firema – Caserta)

Carmelo Leuzzo (lavoratore Iveco – Brescia)

Daniele De Marco (lavoratore Electrolux – Pordenone)

Alessandro Belardinelli (lavoratore Whirpool – direttivo FIOM – Fabriano)

Luca Pasini (O.S.S. – attualmente disoccupato – Bologna)

Amel Sehili (psicologa – Bologna)

Luca De Rosa (lavoratore SADAS – Napoli)

Teresa La Neve (figlia di Angelo, lavoratore Marlane deceduto per tumore – Roma)

Edvige Xompero (ex O.S.S. RSA – Vicenza)

Roberto Di Martino (medico psichiatra ASL – Caserta)

Paola Melchiori (docente scuola media superiore – Padova)

Daniele Mazzasette (agricoltore)

Carlo Soricelli Iadanza (artista – curatore dell’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro – Bologna)

Pierpaolo Capovilla (cantautore, musicista, attore – Venezia)

Mauro Alboresi (segr. nazionale PCI)

Aldo De Biase (pres. ANMIL – Caserta)

Mauro Mazzocchi (pres. Associazione di Promozione Sociale Nessuno Resti Indietro – Bologna)

Tommaso Pascarella (dipendente FedEx ex-TNT – segr. generale FILT-CGIL prov. Caserta)

Renzo Pietribiasi (coord. Nazionale USB pensionati e sociale – Vicenza)

Dino Canta (esecutivo nazionale Fim Cisl)

Silvano Chierotti (sindacalista – Genova)

Piero “Osvaldo” Bossi (Associazione Concetto Marchesi – Gallarate)

Danilo Della Valle (analista politico)

Giovanni Coviello (direttore vipiu.it – Vicenza)

Angelo Vitale (corrispondente campano del giornale L’Identità)

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Giorgio Langella
Giorgio Langella è nato il 12 dicembre 1954 a Vicenza. Figlio e nipote di partigiani, ha vissuto l'infanzia tra Cosenza, Catanzaro e Trieste. Nel 1968 il padre Antonio, funzionario di banca, fu trasferito a Lima e lì trascorse l'adolescenza con la famiglia. Nell'ottobre del 1968 un colpo di stato instaurò un governo militare, rivoluzionario e progressista presieduto dal generale Juan Velasco Alvarado. La nazionalizzazione dei pozzi petroliferi (che erano sfruttati da aziende nordamericane), la legge di riforma agraria, la legge di riforma dell'industria, così come il devastante terremoto del maggio 1970, furono tappe fondamentali nella sua formazione umana, ideale e politica. Tornato in Italia, a Padova negli anni della contestazione si iscrisse alla sezione Portello del PCI seguendo una logica evoluzione delle proprie convinzioni ideali. È stato eletto nel consiglio provinciale di Vicenza nel 2002 con la lista del PdCI. È laureato in ingegneria elettronica e lavora nel settore informatico. Sposato e padre di due figlie oggi vive a Creazzo (Vicenza). Ha scritto per Vicenza Papers, la collana di VicenzaPiù, "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" e ha curato "Quirino Traforti. Il partigiano dei lavoratori". Ha mantenuto i suoi ideali e la passione politica ed è ancora "ostinatamente e coerentemente un militante del PCI" di cui è segretario regionale del Veneto oltre che una cultore della musica e del bello.