“Benvenuti a casa vostra”. Con queste parole il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin ha accolto il Comitato Veneto del Rio Grande do Sul (Comvers), proveniente dal Brasile, in visita a Vicenza e al Veneto grazie al progetto “L’8° Provincia torna in Veneto”. Saluti in lingua veneta e in talian (un mix di veneto e brasiliano) e canti tradizionali dell’emigrazione veneta e italiana in Brasile a cura del coro El Pajon.
La delegazione del Comitato Veneto del Rio Grande do Sul dal Brasile, che in due settimane girerà l’intero Veneto, è composta dalla Presidente del Comvers Isabel Dalcin Quirino, da Aldo Rozzi Marin e Anna Turcato, rispettivamente Presidente e Coordinatrice generale dell’Associazione Veneti nel Mondo aps, dall’editore Luiz Rocha, a cui è affidato il compito di illustrare il cofanetto “150 anni di immigrazione italiana nel Rio Grande do Sul”. Con la delegazione anche il presidente onorario del Comitato Ettore Beggiato, che da amministratore regionale e provinciale ha sempre cercato di rinsaldare il legame tra veneti al di qua e al di là dell’Oceano.
“150 anni di immigrazione italiana nel Rio Grande do Sul” è un’opera monumentale formata da 3 volumi per un totale di oltre 1.100 pagine realizzata con la partecipazione di 200 studiosi coordinati da Ademir Antonio Bacca, giornalista e scrittore. Racconta la storia, la lingua e la cultura dell’immigrazione nel Rio Grande do Sul, mette a fuoco la storia dei personaggi che si sono distinti nei vari settori, con particolare attenzione alle realtà associative e illustra le città, i paesi e le comunità che sono state fondate dagli immigranti, in maggioranza provenienti dal Veneto e altre zone contermini come il Friuli, il Trentino-Tirolo e la Lombardia.
I nostri concittadini che tanti anni fa sono partiti con le valigie di cartone oggi sono orgogliosamente protagonisti della vita economica, sociale e culturale dello Stato che li ha ospitati – ha affermato Nardin – Nei loro racconti c’è uno spirito di rivalsa, mentre da parte nostra ci deve essere la gratitudine per avere sempre mantenuto un legame con la terra d’origine, con la nostra cultura, la nostra tradizione, che hanno saputo valorizzare e radicare anche all’estero”.