Dopo anni la città di Schio sembra aver trovato un momento di serenità a quelle che erano le tensioni e le provocazioni che si palesavano con l’organizzazione della sfilata nostalgica da parte dell’estrema destra successiva alla messa promossa dai familiari delle vittime dell’eccidio. Lo afferma in un comunicato il comitato Schio antifascista alla vigilia del 7 luglio giorno in cui ricorre la memoria del cosiddetto eccidio di Schio, data che da anni porta con sé diverse polemiche e anche scontri per le forze di estrema destra che commemorano l’eccidio. “Come abbiamo sempre dichiarato, l’organizzazione di contromanifestazioni diveniva necessaria ogni volta che nel contesto delle giornate attorno al 7 luglio ci si ritrovava con le calate di fascisti nostalgici e neofascisti per le strade della città. Non abbiamo mai ostacolato e nemmeno attaccato la cerimonia religiosa che i familiari delle vittime organizzano, ma abbiamo sempre denunciato come quella cerimonia permettesse ai neofascisti, guidati dal consigliere comunale di minoranza Alex Cioni e dall’assessora regionale Elena Donazzan, di sfilare finite le esequie religiose – prosegue il comunicato -. Ora che la funzione religiosa sarà svolta con rito privato i fascisti locali e non, non hanno più la scusa di quell’appuntamento. E proprio per questo negli ultimi giorni con la complicità del Giornale di Vicenza, chi ha perso il suo personale teatrino politico e coloro che hanno sempre strumentalizzato politicamente la data del 7 luglio cercano di gettare altra benzina sul fuoco, dimostrando che gli unici a voler creare scompiglio e disordine attorno a questo evento sono proprio loro, con Alex Cioni ed Elena Donazzan in prima fila.
Ispirandoci ai valori costituzionali che vedono nell’Antifascismo il perno centrale della democrazia, del confronto, dell’inclusione e della cura della comunità, abbiamo scelto negli ultimi anni di scendere in piazza a difesa della nostra città e dei valori che crediamo sia fondamentale la abitino e la facciano vivere. Proprio per questo motivo, in mancanza di manifestazioni dei neofascisti abbiamo deciso che quest’anno non scenderemo in piazza la sera del 7 luglio. Vigileremo certamente, essendo tutt* noi abitanti di Schio. E se dovesse verificarsi una qualsiasi manifestazione pubblica, allora ancora più palesemente emergerà chi ha sempre e cercherà sempre di strumentalizzare politicamente, e a suo personale ed unico vantaggio, questa vicenda e queste date. Infine, proprio per il principio che ci ha sempre contraddistinti nell’essere presenti in piazza, non sapendo ancora se la parata della domenica si svolgerà, chiediamo a tutt* di rimanere in allerta – conclude il comunicato – e pronti a ritrovarci nel caso fosse necessario difendere la nostra città dalle provocazioni fasciste”.