“La nomina di un commissario straordinario per Veneto Agricoltura è un’implicita ammissione dell’incapacità della Giunta di fare un provvedimento che unifichi sotto un unico assessorato le competenze in materia idraulico-forestale. A Zaia non sono bastati dieci anni. Non capiamo però cosa possa cambiare sostituendo un direttore generale con un commissario straordinario. Gli assessori Pan e Bottacin vengano a spiegarlo in Terza commissione, insieme allo stesso Negro”. A chiederlo il Consigliere regionale del Partito Democratico Graziano Azzalin, Vicepresidente della Commissione Agricoltura e Foreste, insieme alla collega di Civica per il Veneto, Cristina Guarda. “Crediamo che l’audizione sia necessaria per fare chiarezza, elencando gli obiettivi e le linee guida del mandato da commissario su cui non sappiamo niente, tranne la durata: undici mesi prorogabili per altri undici, contro i tre anni da direttore generale. Non vorremmo fosse questa la vera ragione della scelta. Non si capisce altrimenti la necessità, messa nero su bianco in una nota della Regione, di nominare un commissario ‘cui sono attribuite tutte le competenze per la gestione di Veneto Agricoltura’, quando poteva averle già come direttore generale. La Giunta ha preferito una scorciatoia per prendere tempo, quando c’è la legge forestale di riforma approvata la scorsa legislatura in Commissione e non ancora approdata in Consiglio. Quello che serve veramente, più dei commissari, è una vera politica della montagna, completamente abbandonata da Zaia. Perché la tempesta Vaia dello scorso autunno è stata senza dubbio un evento eccezionale, ma gli effetti sono stati amplificati proprio a causa di questa assenza”.
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