“Le prime audizioni della Commissione d’inchiesta sulla gestione del Covid si concentreranno sul funzionamento del tracciamento, il punto di forza della Regione Veneto durante la prima ondata, che però è saltato nella seconda, nonostante i tanti tamponi. Vogliamo capire se e quanto le modalità di contact tracing abbiano permesso di contenere la diffusione del virus, di individuare come si muoveva nei vari contesti sociali, sanitari e lavorativi, riducendo così contagi e mortalità”.
Ad annunciarlo sono i consiglieri regionali del PD Veneto a pochi giorni dall’apertura dei lavori della Commissione, con la seduta in programma martedì prossimo alle 10.30. “In assenza di vaccini, contenere il virus era l’unico modo per diminuire le sofferenze sanitarie, sociali ed economiche: siamo convinti che si potesse fare di più, ma lo constateremo attraverso un’analisi dettagliata degli atti. L’obiettivo è fare chiarezza a 360 gradi su quanto avvenuto e capire quali siano i punti deboli del sistema sociosanitario veneto, resi più evidenti dalla pandemia”.
“Il lavoro della Commissione, però, deve essere utile anche per il futuro – avvertono – A conclusione di questo percorso è necessario che emergano degli indirizzi su come rafforzare la rete territoriale e ospedaliera, senza dimenticare nessuno. Non possiamo più permetterci di far subire al sistema sanitario pubblico uno stress come quello dell’ultimo anno, le cui conseguenze vedremo ancora a lungo, a differenza di quanto è accaduto nel privato. Chiarezza sul passato, quindi, ma anche proposte per il futuro della sanità veneta: questi i nostri punti fermi per il lavoro in Commissione”.