Il Sic, Sindacato Italiano Commercialisti, condanna con fermezza – in un comunicato – quanto avvenuto con l’approvazione a larghissima maggioranza del regolamento della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Il mancato recepimento dell’emendamento presentato dal senatore (e collega commercialista) Andrea De Bertoldi fa sì che i collaboratori esterni dell’organismo, ivi inclusi i professionisti, possano trovarsi a prestare la propria attività a titolo gratuito (salvo un rimborso spese).
Il tutto in palese violazione, non solo della normativa sull’equo compenso, ma altresì del diritto costituzionalmente riconosciuto a tutti lavoratori, ivi inclusi gli autonomi, di vedere retribuito il proprio lavoro.
“È per tale motivo – dichiara Marco Marinelli, vice presidente del Sindacato Italiano Commercialisti – che la nostra associazione fa proprie tutte le critiche già espresse dal vice presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Giorgio Luchetta, soprattutto nella parte in cui fa presente come la politica sia disponibile a tutelare l’equo compenso solo a parole. Nei fatti, invece, scelte come quella di oggi dimostrano l’esatto contrario. A nulla sono valse le numerose istanze provenienti dal mondo professionale che, come ormai sempre più spesso accade, resta inascoltato. Quanto accaduto va infatti ad aggiungersi alle costanti violazioni dello statuto del contribuente denunciate dai commercialisti (oltre che alle diverse proposte disattese in tema di semplificazione fiscale e amministrativa) e, da ultimo, alle pesanti critiche sulla riforma della prescrizione da parte della categoria forense”.
“Resta forte il dubbio – conclude Marinelli – che, a fronte di tale disposizione, vi sia la scelta politica di escludere il mondo professionale, indipendente e tecnicamente preparato, dalla commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, con conseguenze facilmente immaginabili”.
