Commissioni Regione Veneto, proposta PD: “rendiamole tutte pubbliche come con Covid”

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“Rendiamo pubbliche le sedute di tutte le Commissioni come accaduto con quella di inchiesta sul Covid, dando la possibilità di seguire i lavori in streaming e permettendo agli organi di informazione la partecipazione in presenza. Si parla sempre di trasparenza, la nostra proposta è l’occasione per dare un significato a questa parola, troppo spesso abusata. È il momento di dare una lucidata alle pareti della ‘casa di vetro’ citata da Zaia. Non si capisce perché le Commissioni di inchiesta siano pubbliche, e a noi va benissimo, e quelle ordinarie no”. È quanto afferma in un comunicato il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni, primo firmatario della Proposta di modifica del regolamento, sottoscritta dal capogruppo Giacomo Possamai, dai colleghi Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello e Francesca Zottis e dal portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni. “Non è niente di ‘rivoluzionario’, è già così in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna solo per fare gli esempi più vicini. Oltre alla trasmissione via web delle sedute, chiediamo che alle riunioni possa partecipare come uditore, un incaricato per ogni gruppo e per ciascuna componente del ‘misto’. Le ‘porte chiuse’ dovrebbero essere l’eccezione, motivata; in pratica l’opposto di quanto succede adesso. Anche nella passata legislatura avevo presentato una proposta analoga, che però la maggioranza ha preferito non discutere lasciandola chiusa in un cassetto per oltre un anno e mezzo. Adesso ci riproviamo, augurandoci di trovare un consenso trasversale: in caso contrario spieghino ai veneti i motivi della loro contrarietà”.