Oggi è il caso di Enac che ha multato Ryanair perché non sta applicando le disposizioni che impediscono di far pagare l’assegnazione del posto in aereo a disabili e minori (https://www.aduc.it/notizia/ryanair+enac+sanzione+elusione+regolamento+disabili_138160.php). Tutti i giorni sono tutti i vettori aerei che non rimborsano i biglietti o usano procedure gestibili solo da esperti “manettari” di Internet e che hanno call center che non danno informazioni in materia – afferma in una nota Vincenzo Donvito, presidente Aduc ((qui altre note Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr).
“Nell’ultimo anno e mezzo il fenomeno si è particolarmente acuito grazie al covid: le scellerate norme (contrarie ai regolamenti Ue) che consentivano ai vettori di non rimborsare se non con un voucher da usare successivamente, anche se non sono più applicabili, continuano per loro ad esserlo. Non solo, ma coloro che hanno a suo tempo avuto un voucher che, non utilizzato, deve essere rimborsato in denaro, continuano ad avere difficoltà per farlo: c’è ci va dal giudice di pace o, nel caso di compagnie comunitarie, usa la piattaforma Ue alla bisogna… tutte pratiche scoraggianti, per complessità e perdita di tempo rispetto ad importi che spesso sono solo alcune centinaia di euro. Fino ad Alitalia che, nel marasma dell’arraffamento, continua a vendere biglietti per quando non esisterà più, biglietti che forse potranno essere utilizzati su altri vettori o rimborsati da uno specifico fondo messo a disposizione coi soldi dei contribuenti.
Sono le due facce del sistema trasporto aereo nel rapporto con l’utenza: quello privato e quello pubblico. Il primo viola le norme, e talvolta paga le multe che complessivamente sono meno di quanto ha guadagnato violando queste norme, o fida sul fatto che l’utente alla fine sfiancato lasci perdere. E quello pubblico che arraffa finché non ha esalato l’ultimo respiro.
Bene l’Enac e la sua vigilanza. Ma non basta. Occorrono non solo multe e vigilanza, ma sospensione delle licenze e super multe”.