Con il lockdown è cresciuto molto il settore del trading online, con molte persone che preferiscono comprare azioni online per riuscire ad avere qualche guadagno. Tutto si basa molto sul capire quale titolo possa andare bene. Al giorno d’oggi molti trader puntano molto sulle mode del momento, arrivando anche a consultare anche quali sono i titoli più cercati. La spiegazione di questo approccio è facilmente intuibile: se un’azione è molto cercata, allora avrà certamente un ottimo appeal.
Suna ricerca elaborata dalla Bacancy Technology, il titolo più ricercato su Google nel 2021 è stato Tesla. Certamente un risultato che non sorprende nessuno, visto la grande potenza del marchio di Musk. Lo studio della Bucancy Technology si è articolato in due distinte fasi: analisi dei 30 titoli su cui i trader di tutto il mondo hanno investito di più nel 2021 e analisi dei volumi di ricerca posseduti da questi 30 titoli su Google.
Incrociando i dati, i ricercatori hanno scoperto che Tesla è stata al centro di ben 13 milioni di ricerche medie mensili. Incredibile come l’azienda di Musk riesca a mettere dietro la Apple e al terzo posto Amazon. Al quarto poso si è piazzata BioNtech con 2.990.000 ricerche su Google e al quinto posto Moderna. Ovviamente sono balzate in cima alle ricerche a causa della pandemia da Covid-19 che ha colpito il nostro mondo e i relativi vaccini che sono riusciti a produrre.
Intanto la società di Musk ha chiuso il terzo trimestre 2021 con un utile pari a 1,62 miliardi di dollari, in netto rialzo rispetto al trimestre precedente ma soprattutto su base annua. A sostenere la performance di Tesla è stato soprattutto l’automotive che ha registrato ricavi per circa 12 miliardi di dollari. Decisamente consistenti (806 milioni) anche i ricavi ottenuti dal business legato all’energia. Ovviamente oltre le attese anche l’utile per azione (pari a 1,86 dollari, contro attese per 1,59) e il fatturato che alla fine del terzo trimestre era pari a 13,76 miliardi di dollari contro una stima di 13,63 miliardi di dollari.
Netflix, effetto Squid Game?
Certamente quando parliamo di questo settore, non è facile stabilire quando è il momento per attuare una strategia di acquisto di azioni a lungo termine. Ecco quindi il motivo per cui molti cercano di seguire il trand del momento. Ad esempio nell’ultimo periodo è rispuntato fuori Netflix. Il colosso dello streaming ha pubblicato i conti del terzo trimestre. Poichè i risultati sono stati diffusi dopo il closing della borsa Usa, è logico attendersi per oggi una reazione da parte del mercato che potrebbe essere amplificata proprio dal fatto che Netflix sia stata la prima quotata di peso del Nasdaq ad alzare il velo dai conti. A questo aggiungiamoci l’effetto Squid Game, la serie coreana che sta spopolando in tutto il mondo, diventando la serie più vista di tutti i tempi.. Netflix è quindi da inserire quasi di diritto nel portafoglio trading di oggi.
Il colosso dello streaming Netflix ha mandato in archivio il 2021 con ricavi pari a 7,48 miliardi di dollari, in aumento del 16,3 per cento rispetto ai 6,44 miliardi del terzo trimestre 2020. Sempre nel periodo di riferimento le nuove sottoscrizioni sono state pari a 4,38 milioni contro gli 1,54 milioni di nuovi utenti del trimestre precedente. Il dato è stato superiore ai 3,5 milioni di nuove sottoscrizioni di abbonamenti che erano state indicate dal management della società.
Andando sempre di più nel conto economico, il terzo trimestre si è chiuso con un utile netto pari a 1,45 miliardi di dollari, in forte rialzo rispetto ai 790 milioni messi a segno nel terzo trimestre del 2020. Alla luce di questo dato, l’utile per azione della quotata è passato da 1,74 dollari a 3,19 dollari. In questo caso le stime degli analisti puntavo su un utile per azione pari a 2,56 dollari. I numeri parlano chiaro ed è quindi evidente che, per quello che riguarda questo parametro, sia andata molto meglio delle attese.
Certamente una grossa mano alla crescita di Netflix la si deve alla serie tv Squid game. Stando alle ultime indiscrezioni delle agenzie di stampa, Squid Game sarebbe stata realizzata con un budget pari a 21,4 milioni di dollari e, alla luce del successo, avrebbe ora un valore di 900 milioni di dollari. Guardando ai conti effettivi del trimestre, è evidente che l’effetto Squid Game sulla trimestrale Netflix ci sia stato.
Gli analisti di Morgan Stanley hanno confermato il rating buy sulle azioni con prezzo obiettivo a 675 dollari. Per la banca d’affari americana, quindi, non non ci sono dubbi: le azioni Netflix sono da comprare. Interessante anche il potenziale di upside visto che attualmente la quotata scambia a 639 dollari.
Intanto una petizione potrebbe fermare il ricavo di Netflix. È saltata fuori una petizione: “Fermiamo lo Squid game” lanciata su Change.org e diretta alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza dalla Fondazione Carolina, Onlus dedicata a Carolina Picchio, la prima vittima acclarata di cyberbullismo in Italia. Carolina si tolse la vita nel 2013 per l’umiliazione di vedersi in un video mentre, priva di coscienza, dei suoi coetanei giocavano con il suo corpo mimando atti sessuali.
“Di fronte allo sgomento di mamme e maestre delle scuole materne non bastano i buoni propositi, ma serve un’azione concreta” dicono dalla Onlus, spiegando che il loro non è “un atto censorio, ma risponde alla necessità di far fronte alla sconfitta dei parental control e alla crisi della genitorialità”.
E’ vero che Netflix suggerisce la visione della serie a utenti sopra i 14 anni di età, eppure Squid Game è diventata virale, anche tra i bambini. “Da oggi è possibile firmare la petizione per bloccare questo contenuto, micidiale per gli utenti più piccoli e i giovani più fragili”, denuncia Ivano Zoppi. “A questo punto, l’unica soluzione possibile – sottolinea il referente della fondazione – sembra la censura vecchio stampo. Qualcuno storcerà il naso, ma oramai sembra l’unico strumento possibile a difesa del principio di incolumità dei minori”. Vedremo come andrà a finire, ma sta di fatto che oggi Netflix esulta