Il Corecom del Veneto ha fornito all’Agcom il proprio parere circa la vicenda dei comunicati stampa del Comune di Vicenza in odor di propaganda, in piena campagna elettorale.
Esattamente una settimana fa, il 20 aprile (leggi qui), avevamo riferito ai nostri lettori come il Comitato regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com.) del Veneto fosse stato investito della faccenda grazie a una segnalazione del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin mentre, poi, ci sembrava evanescente se non contraddittoria la risposta del 24 aprile del prefetto non solo a noi ma anche ai 4 degli allora sei candidati (Zoppello, Bortolotto, Possamai e Simone), che attendevano una sua presa di posizione netta sui comunicati definiti anche come “quasi elettorali” a possibile vantaggio del sindaco uscente e ricandidato.
Ieri, mercoledì 26 aprile 2023, il comitato ha dunque concluso l’iter procedurale e ha inviato la propria relazione all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom). Ce lo conferma Maurizio Santone, dirigente dell’ufficio supporto Corecom.
“Il comitato – ha risposto a ViPiù – ha valutato la segnalazione ricevuta e, alla luce della stessa e delle contro deduzioni fornite dall’amministrazione comunale di Vicenza, ha formulato il suo parere all’Agcom“.
Per ovvi motivi il contenuto del parere non è divulgabile in queste fase, ci è stato chiarito, e ora non resta che attendere il pronunciamento dell’autorità delle comunicazioni che deciderà in autonomia, tenendo conto di tutto.
Quanto ai tempi, considerando che l’Agcom delibera una volta a settimana, potrebbero volerci una, al massimo due settimane, il che avvicinerebbe e di molto il pronunciamento alla data delle elezioni comunali di Vicenza, fissate, al primo turno, per il 14 e il 15 maggio 2023.
La vicenda dei comunicati del Comune di Vicenza – lo ricordiamo – è relativa alla “crociata solitaria” che ViPiù ha lanciato, segnalando da queste pagine un comportamento che, a nostro giudizio, danneggia la competizione elettorale in corso, rendendola meno aderente ai diritti e doveri dei candidati (leggi qui).
La stessa poggia sul fatto di aver ravvisato possibili violazioni della disposizione prefettizia che in campagna elettorale e fin dall’indizione dei comizi elettorali vieta alle amministrazioni comunali, compresa quella attuale vicentina di fare propaganda. Insomma, il Comune di Vicenza avrebbe dovuto limitarsi a comunicazioni “indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni” (es: interruzione di un servizio) da fare comunque “in forma impersonale“.
Della vicenda vi abbiamo raccontato a lungo a partire dal 30 marzo da quando, in più occasioni (tra cui quelle del 4 aprile, del 17 aprile …) l’avevamo “denunciata” al direttore responsabile dell’agenzia di stampa comunale, Paola Sperotto, al prefetto di Vicenza, Salvatore Caccamo, e, infine, anche all’Ordine dei giornalisti del Veneto.
Abbiamo potuto constatare che, dopo aver segnalato la cosa nelle sedi preposte, l’ufficio stampa comunale si è limitato solo ad osservare quest’ultima prescrizione, attribuendo ad una, appunto, impersonale “amministrazione comunale” azioni e dichiarazioni che prima apparivano con ruolo degli amministratori di volta in volta interessati, molti dei quali candidati alle elezioni comunali, Rucco in primis, ruolo che portava ad una immediata identificazione.
Tanto più che questi comunicati vengono tipicamente emessi dopo una conferenza stampa con la partecipazione in carne ed ossa non di funzionari ma di componenti dell’amministrazione che, di conseguenza, diventano identificabili e resi noti dalla stampa, questo, ovviamente, correttamente ma con un effetto pubblicitario indotto dai comunicati e dalle conferenze stampa: della serie “fatta la legge, trovato l’inganno“, tipicamente italiana e in cui “questa Vicenza” appare specializzata.
Qui tutta o quasi la storia in divenire delle elezioni amministrative Vicenza 2023