Da Neet dal futuro incerto a giovane aiuto cuoco in un elegante ristorante della provincia. È la storia di Michele Morosin, 19 anni, di Thiene che, assieme ad altri 90mila giovani veneti negli ultimi sei anni ha cambiato vita trovando un’occupazione grazie a Garanzia Giovani Veneto. Si tratta di un’iniziativa contro la disoccupazione giovanile avviata nel 2014 dalla Regione Veneto riservata a ragazzi nullafacenti che non hanno un lavoro, che non sono impegnati in un corso di studi, né inseriti in percorsi di formazione o tirocinio, di età compresa tra i 15 e i 29 anni. In inglese sono chiamati Neet, Neither in Employment nor in Education or Training. I dati emergono dal report di monitoraggio curato da Regione Veneto e Veneto Lavoro, aggiornati al 31 dicembre 2019.
L’amore per la cucina di Michele è sbocciato con le mani e il grembiule di tre taglie più grande impiastricciati. «Ho la passione per pentole e mattarelli fin da piccolo – racconta -. Galeotta fu nonna Luigina con la quale preparavo ogni domenica gli gnocchi. L’ho sempre osservata con attenzione e ho imparato i trucchi del mestiere». Michele seguendo la sua passione ha frequentato i primi tre anni al Centro di formazione professionale San Gaetano di Vicenza, settore alberghiero, ma poi si è ritrovato a casa: «Non sono riuscito ad entrare al quarto anno – racconta – così ho deciso di aderire al Progetto regionale». L’occasione è arrivata con un corso di un mese di cucina vegetariana e vegana, tanto di moda, sempre al San Gaetano, al quale ha potuto accedere dopo un colloquio-esame. «Ho imparato a preparare l’humus, la pizza senza glutine e tante altre ricette che oggi metto in pratica sul campo perché ho la fortuna di lavorare in un ristorante che unisce tradizione e ricerca. Dopo il corso, infatti, ho partecipato a uno stage di due mesi in un bel locale di Schio e il titolare mi ha assunto con un contratto di apprendistato».
Dal 2014 le adesioni effettive a Garanzia Giovani sono state complessivamente 100.400 e solo nell’ultimo anno si sono iscritti in 18 mila. «Oggi 65mila risultano occupati con un contratto di lavoro dipendente – afferma l’assessore al Lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan -. A questi si aggiungono quanti potrebbero aver avviato un’attività di lavoro autonomo, svolto solo esperienze di tirocinio o aver trovato lavoro all’estero. In Veneto siamo stati tra i primi ad attivare, organizzare e proporre la misura di Garanzia Giovani, anche perché potevamo disporre di una rete di servizi per il lavoro collaudata in cui pubblico e privato dialogano al meglio per poter dare una risposta adeguata anche ai soggetti più fragili». Vicenza è la provincia veneta con il più alto numeto di iscritti (20%). Seguono Treviso, Padova, Verona, Venezia, Rovigo e Belluno. La nostra provincia è anche quella in cui i giovani hanno trovato maggiori opportunità lavorative (16.500).
L’88% degli iscritti è di cittadinanza italiana, risiede in Veneto, ha un’età compresa tra i 20 e i 24 anni e possiede un diploma di scuola superiore. Oltre a una prima attività di accoglienza, presa in carico e orientamento, che coincide normalmente con la stipula del Patto di servizio in Centro per l’Impiego o Youth Corner abilitato (vedi box in alto a destra), la rete dei servizi per l’impiego del Veneto ha erogato complessivamente più di 52 mila attività, che hanno riguardato prevalentemente interventi di orientamento specialistico (14.623), formazione (17.386) e tirocini (11.299), spesso all’interno di un percorso combinato di varie misure. Il Veneto si dimostra una regione virtuosa all’interno del panorama nazionale anche per quanto riguarda i tempi di attesa tra l’adesione al Programma e la presa in carico, mediamente 3 giorni. Nella maggior parte dei casi i giovani iscritti si inseriscono nel mercato del lavoro con un contratto a tempo determinato o di apprendistato (58% dei casi), per passare poi a contratti più stabili, mentre quelli che stipulano fin da subito un contratto a tempo indeterminato sono il 14%. Turismo, industria metalmeccanica, commercio e made in Italy i settori nei quali è più frequente trovare impiego.
«In tutto ci siamo presi carico di un’ottantina di ragazzi, – spiega Roberta Peloso del Centro di formazione professionale San Gaetano –. Nel nostro caso il numero più alto di assunzioni si sono verificate nel settore alberghiero, per il quale abbiamo quindi organizzato il maggior numeri di corsi. Non abbiamo avuto grandi difficoltà di organizzazione, in quanto spesso i ragazzi che partecipavano erano nostri ex allievi in cerca di prima occupazione, abbiamo facilmente combinato domanda e offerta». Molti sono gli enti pubblici e privati partner di Garanzia Giovani ,tra cui Engim Veneto. Tra le novità della seconda fase del Programma ci sono interventi per intercettare i Neet più scoraggiati e svantaggiati al quale sta lavorando Cisl Vicenza. «Il progetto mira a sostenere ragazzi che vivono nel disagio o che hanno una situazione familiare complicata – spiega Federica Castagnaro responsabile delll’Ufficio formazione e lavoro -. L’obiettivo primario è farli uscire di casa».