Con lo spettacolare sorvolo della Pattuglia acrobatica nazionale dell’Aeronautica militare in contemporanea all’esecuzione dell’inno d’Italia da parte del coro del Teatro La Fenice è stata ufficialmente inaugurata questa mattina all’Arsenale la prima edizione del Salone Nautico di Venezia, l’evento fieristico promosso dal Comune di Venezia, realizzato da Vela Spa con il contributo delle altre partecipate del Comune, in collaborazione con la Marina Militare italiana.
Un appuntamento molto atteso a cui ha preso parte anche la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, insieme al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, alle massime autorità militari e civili, agli assessori e consiglieri comunali e ad alcuni rappresentanti della Città metropolitana di Venezia.
Disegnando nel cielo le loro caratteristiche scie variopinte le frecce tricolori sono arrivate alle 12 esatte dal lato del canale delle Galeazze, si sono dirette verso la Torre di Porta nuova, hanno effettuato la tipica virata Schneider a destra e sono tornate indietro.
Centocinquanta le forze dell’Ordine impiegate per garantire la sicurezza ed altrettante le persone impegnate per assicurare attività di safety e security e dare inizio alla festa del mare, della nautica, dell’arte della navigazione.
“Il Salone Nautico Venezia potrà confermarsi negli anni un’intuizione di assoluto successo – ha sottolineato il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati – Questo splendido luogo ha da sempre intrecciato i propri destini con la storia di Venezia e rappresenta un valore aggiunto unico, il miglior punto di partenza per una manifestazione che si è da subito caratterizzata per originalità e tradizione, potenzialità e concretezza, sinergie e visione. ‘L’arte navale torna a casa’ è uno slogan di grande fascino in grado di rievocare la storia, i successi le affermazioni di Venezia in tutto il mondo navigabile con una cantieristica industriale che già nel ‘500, proprio qui, produceva imbarcazioni di assoluto successo. Uno slogan che allo stesso tempo proietta Venezia verso il futuro, disegnando una nuova strategia nel rapporto tra la città e il mare, tra le istituzioni, i cittadini e gli amanti della città. Per questo possiamo affermare che la partenza di questa nuova sfida sia già un successo riconosciuto”.
Il sindaco di Venezia Brugnaro ha voluto iniziare il suo intervento con i ringraziamenti. Innanzitutto nei confronti del presidente del Senato Elisabetta Casellati, “una grande amica di questa città”, poi verso tutte le persone che hanno dato il loro contributo: dalle forze dell’ordine agli operatori, dagli organizzatori agli sponsor per la realizzazione di questo progetto che il Comune ha già finanziato per tre anni. “Gli espositori sono dei pionieri e hanno creduto nella nostra scommessa. Penso che insieme potremo realizzare un progetto importante per l’Italia, che non va contro nessuno, ma è pensato per sviluppare un’accoglienza importante per barche piccole, medie e grandi dando il benvenuto a famiglie italiane e straniere e facendo loro vivere la città dall’acqua”.
Il primo cittadino ha poi espresso la propria gratitudine alla Marina militare, con cui è stato svolto un proficuo lavoro di sinergia per rendere accessibili gli spazi dell’Arsenale, “luogo simbolo di Venezia, insieme a Rialto e San Marco”. Un grazie è stato rivolto anche a tutti gli uomini e alle donne che si occupano quotidianamente di garantire la sicurezza per mare, dai piloti alle squadre di emergenza, dai vigili del fuoco, ai sanitari del Suem, dalla Capitaneria di Porto alle forze dell’ordine. “Abbiamo 3000 chilometri di costa e vogliamo riappropriarci del mare – ha aggiunto il sindaco – L’Italia è una frontiera per tutta l’Europa e il nostro obiettivo è riuscire a raccontare cos’è l’industria, il design, l’artigianato nazionale. Con questo spirito, insieme alla Regione Veneto, stiamo conducendo grandi battaglie per sviluppare il lavoro e Porto Marghera. Non vogliamo morire di turismo, vogliamo sviluppare il terziario e le fabbriche. Con il Governo precedente avevamo un accordo con il quale erano stati finanziati centinaia di milioni di euro per bonificare Porto Marghera e finire i marginamenti, ora abbiamo anche bisogno che lo Stato finisca i lavori del Mose, perché gli accordi che sono stati presi devono essere garantiti. Il Governo ci ascolti – è l’appello di Brugnaro – io e il governatore Zaia siamo a disposizione di tutti, ma non possiamo accettare la cultura del no o del rinvio perché dobbiamo assumerci le responsabilità di dimostrare che siamo in grado di difendere i colori italiani”.