(Adnkronos) – Un’esposizione unica e irripetibile quella presentata il 19 marzo al Museo Poldi Pezzoli di Milano, che con il sostegno di Fondazione Bracco quale Main Partner ha dato il via alla mostra ‘Piero della Francesca. Il polittico agostiniano riunito’, aperta al pubblico dal 20 marzo al 24 giugno 2024 e presentata per la prima volta nella storia, dopo 555 anni dalla sua realizzazione. Era il 1469 quando Piero della Francesca finiva di dipingere il suo magnifico polittico per l’altare maggiore della chiesa degli agostiniani a Borgo San Sepolcro (Arezzo), iniziato nel 1454. La pala, fra le opere di maggiore impegno di Piero della Francesca, fu smembrata e dispersa entro la fine XVI secolo. Oggi ciò che resta del polittico agostiniano, ovvero otto pannelli (la tavola centrale e gran parte della predella non sono state finora rintracciate), si trova in musei in Europa e negli Stati Uniti, oltre che al Museo Poldi Pezzoli, proprietario del pannello raffigurante San Nicola da Tolentino, uno dei quattro santi che appartenevano alla parte centrale del polittico. Gian Giacomo Attolico Trivulzio, presidente della Fondazione Artistica Poldi Pezzoli, è intervenuto spiegando le origini del progetto: "E' nato tutto nel giro di sei mesi, da quando ha preso servizio la nostra direttrice Alessandra Quarto, prima raccogliendo l'autorizzazione della Frick Collection di New York di lasciarci le quattro predele (San Giovanni Evangelista, la Crocifissione, Santa Monica e San Leonardo) e poi ottenendo l’autorizzazione dai direttori degli altri tre musei di Lisbona, Washington e Londra, riuscendo a riunire queste otto predele in soli sei mesi – spiega il presidente della Fondazione Artistica Poldi Pezzoli – Ne mancano altre 22, in quanto il polittico originariamente prevedeva 30 predele, ma finora non sono state rintracciate. Quindi questo sarà un progetto destinato agli storici dell’arte in quanto ci sono delle particolarità emerse dalle radiografie, che saranno oggetto di studio per gli storici dell’arte e combineremo anche delle giornate di studio proprio sull’origine di questi capolavori”. La mostra, ideata da Alessandra Quarto, direttore del Museo Poldi Pezzoli, è a cura di Machtelt Brüggen Israëls (Rijksmuseum e Università di Amsterdam) e Nathaniel Silver (Isabella Stewart Gardner Museum, Boston), studiosi di livello internazionale e ultimi a proporre la ricostruzione del polittico nel 2013 presso la Frick Collection di New York sulla base delle indagini finora condotte. L’organizzazione della mostra è a cura di Lavinia Galli, conservatrice, e Federica Manoli, collection manager, del Museo Poldi Pezzoli, con il coordinamento di Arianna Pace, dell’ufficio mostre. La direttrice del Museo Poldi Pezzoli, ha parlato, infatti, della grande collaborazione e al lavoro di squadra dietro a un progetto così importante: “E' davvero un lavoro straordinario, perché ha visto impegnati i musei prestatori, che hanno creduto nel progetto scientifico e hanno approvato i prestiti, nonostante le tempistiche, perché è tutto legato alla chiusura temporanea della Frick Collection, quindi abbiamo avviato una grande avventura grazie a questa collaborazione straordinaria dei musei, ma anche grazie alla collaborazione con l'Università Bicocca e con la Fondazione Bracco per le analisi diagnostiche, che è stata veramente importante, innanzitutto perché le scoperte che sono state effettuate grazie a questa indagine hanno portato a nuove informazioni sulla storia del polittico. Poi, come ogni ricerca scientifica, il lavoro è multidisciplinare, quindi abbiamo avuto modo di lavorare con scienziati, restauratori, curatori ed è stata una squadra che ha operato in maniera molto armonica e in sinergia, riuscendo a superare un traguardo così sfidante come una mostra così importante”. Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura della città di Milano ha espresso l’orgoglio per la riuscita di un progetto all’interno di un importante museo della città come il Poldi Pezzoli: “E' una giornata speciale per Milano, perché molti mesi fa ci siamo trovati con la direttrice Quarto a ragionare su questa intuizione di riunire il polittico di Piero della Francesca al Museo Poldi Pezzoli, un’intuizione molto milanese e meneghina, perché questo è un luogo che piace molto ai milanesi. L’idea che possa atterrare un progetto di questa qualità all’interno di uno dei nostri musei ci riempie di gioia e orgoglio. Il senso è quello di riunire, attraverso tutti i grandi istituti che hanno deciso di guardare a Milano come ad una città autorevole che ha avuto un'idea giusta e fortunata, delle opere che dopo 555 anni tornano insieme. E’ un momento storicamente importante non solo per quanto riguarda la frequentazione e il turismo culturale, i mondi della cultura che si affacceranno a questa mostra, ma ha anche un valore storico ontologico per quanto riguarda la storia delle grandi opere, dei grandi capolavori del passato. E in più c'è questo secondo livello non meno importante della diagnostica. Quindi, grazie ai sostenitori che ringrazio che hanno potuto contribuire a questa mostra, si arriva anche a studiare Piero della Francesca da un punto di vista scientifico”. Machtelt Brüggen Israëls, curatrice della mostra, espone, infine, l’unicità della mostra e dei progetti futuri: “È una mostra-miracolo perché porta insieme gli unici frammenti superstiti di un grande polittico di Piero della Francesca, per la prima volta dopo più di 450 anni. Già questa è un’ occasione irripetibile. È stata una grande occasione di ricerca perché abbiamo potuto fare delle indagini diagnostiche, che ci hanno consentito di svelare un bel po’ di misteri che c'erano ancora attorno a questo polittico. Abbiamo fatto un video che presenta anche al pubblico le indagini che abbiamo fatto e che consentono di capire la tecnica, il modo di lavorare di Piero della Francesca. Inoltre ci sarà un percorso all'interno del museo che fa vedere anche gli oggetti dipinti da Piero della Francesca per capire quanto era realistico e quanto aveva sviluppato una pittura mirata a poter rendere gli effetti bellissimi di gioielli, di perle, ma anche di armi angeliche, di broccati d'oro, nonchè ci sarà anche una giornata di studio: abbiamo coinvolto molti colleghi e porteremo avanti le indagini diagnostiche sui pannelli a cominciare da una giornata di studio al Museo Poldi Pezzoli il 7 maggio, che verranno poi presentate e pubblicate e il museo ha organizzato degli eventi per le scuole e per il grande pubblico, con delle visite a questa mostra”. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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