Concessione Spv, audizioni di Commissario e Direttore e la replica dell’opposizione Pd-5 Stelle

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Nella seduta odierna, la Quarta Commissione consiliare permanente – presieduta da Gianpiero Possamai (LN), vicepresidente Alessandra Moretti (PD) ? alla presenza della competente Struttura regionale, ha esaminato, in sede di controllo della spesa, la Convenzione per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva, nonché della costruzione e della gestione, della Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta.

In particolare, sono stati valutati il testo originario della Convenzione, del 21 ottobre 2009, l?atto aggiuntivo modificativo del 18 dicembre 2013, e lo schema di terzo atto convenzionale modificativo, di cui alla D.G.R. n. 708 del 16 maggio 2017.

E? stata prestata particolare attenzione all?evoluzione, nel periodo 2009- 2013- 2017, dei rapporti tra concedente e concessionario, in termini di spesa e di rischio di impresa, con l?analisi dei ricavi e dei costi in capo alla Regione, mettendo in rapporto i proventi da traffico netti, con adeguamenti tariffari, e il canone di disponibilità.

 

Clicca qui per il testo della relazione dell?avvocato dello Stato Marco Corsini, commissario della Superstrada pedemontana Veneta, e dell?ingegner Elisabetta Pellegrini, direttore della struttura di progetto della SPV, presentata alla Commissione ?Valutazione delle politiche pubbliche e degli effetti della legislazione regionale? del Consiglio regionale del Veneto, convocata oggi pomeriggio a palazzo Ferro-Fini per esaminare la convenzione per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva nonché della costruzione e della gestione della superstrada. 

 

?Appare evidente che la Superstrada Pedemontana Veneta è un buon affare per il concessionario, meno per le casse pubbliche?. È quanto dichiara il capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso, insieme ai consiglieri Claudio Sinigaglia e Andrea Zanoni al termine della seduta odierna della Quarta commissione dove è stata presentata la relazione comparativa dei tre contratti (Convenzione del 2009, modifica del 2013 e terzo atto del 2017) chiesta proprio dai commissari del Pd. Trecento pagine che mettono a confronto costi, ricavi e condizioni dei tre documenti siglati in dieci anni.

?È grave il silenzio assoluto di Zaia che manda avanti i tecnici, quando invece dovrebbe spiegarci come ha fatto a firmare il contratto del 2013, che ha un?eredità pesantissima. Altro che lodarsi per la convenzione del 2017 – attacca il capogruppo dem – Per il concessionario è una pacchia: vedrà remunerato il proprio capitale del 12,9%, eppure i rischi che corre con il nuovo contratto sono notevolmente minori dl.passato: mette meno soldi di tasca propria (da 500 a 430 milioni),  si trova con un contributo pubblico che cresce da 600 a  900 milioni e non avrà più la preoccupazione delle entrate da pedaggi, visto che questo rischio se lo accollerà la Regione. Per stare in piedi e non indebitarsi ulteriormente, dopo i 300 milioni del mutuo aggiuntivo, la Regione deve scommettere su previsioni di crescita di traffico incredibili. 142 % in quarant?anni. E i cittadini? Avranno una strada tra le più care d?Italia, visto che fare un chilometro in Pedemontana costerà più del doppio rispetto per esempio alla Padova Brescia ( 0,16 ?/km contro 0,07?)?.
?Come sia stato possibile passare dalle previsioni di traffico alla stipula di convenzione del 2009 e del 2013 che obbligano la Regione ad assicurare il ricavo di 17 miliardi nel 2009 e di 22 nel 2013 al concessionario è un mistero stupefacenti. E l?errore meno lieve, ma sempre errore,  si ripercuote ora nella convenzione del 2017 che impone alla Regione di garantire un canone di disponibilità che fino al 2028 prevede di incassare meno dal pedaggio rispetto a quanto bisogna erogare al concessionario e a risarcirlo. Per un totale di 77 milioni in più da sborsare rispetto agli introiti. È il rischio di impresa, che però adesso è sulle spalle del concedente ovvero della Regione. Un modo di agire all?insegna dello sperémo ben..?, evidenzia Claudio Sinigaglia.
?Dalla Relazione in IV Commissione arrivano solo conferme sui gravissimi rischi che il bilancio della Regione correrà dal 2020 al 2059. Tutta la convenzione si basa sulle previsioni dei flussi di traffico troppo rosee e perciò tali da mettere a rischio le entrate tramite i pedaggi. L?unico che può festeggiare e che si trova in una botte di ferro è la Sis, che avrà un canone in entrata sicuro fino al 2059. Questo project financing è una follia frutto di decisioni politiche scellerate adottate dalla Giunta veneta nel 2009 prima e nel 2014 poi – rincara Andrea Zanoni – Se Zaia è così convinto della convenienza di simili condizioni le proponga per gli altri project stradali veneti, che aveva promesso di rivedere nei costi ma di cui si è perso traccia?.

 

La relazione tecnica sulla Pedemontana Veneta conferma quello che il Movimento 5 Stelle denuncia da giorni: Zaia è il garante di questo sistema, che porterà nelle tasche del costruttore guadagni indecenti dalla gestione dell?infrastruttura. Durante la seduta della Quarta Commissione consiliare regionale, nella quale si è parlato della Pedemontana Veneta, i tecnici e la relazione consegnata ai consiglieri regionali hanno confermato i guadagni netti per l?azionista. 5 miliardi e mezzo di euro, garantiti dalle tasse dei veneti. Una pugnalata al cuore per i veneti per i prossimi 40 anni. Ma una scappatoia c?è: i tecnici ci hanno detto che il contratto è rivedibile sotto vari aspetti, alla faccia di quello che Zaia predica da sempre. Ancora una volta il governatore è stato sbugiardato dai suoi stessi tecnici e colleghi. Questo vuol dire che la volontà di mantenere questo assetto, eccessivamente favorevole al costruttore, è del tutto politica. E porta una firma ben precisa: quella di Zaia, che è il garante di questo sistema nel quale i costruttori guadagnano miliardi e i cittadini devono garantire questo guadagno con le loro tasse. L?11 settembre del 2020 l?opera dovrà essere consegnata completata al 100 per cento, comprese le opere complementari. Se il giorno dopo la strada non sarà utilizzabile in toto chiederemo immediatamente la rescissione del contratto. Zaia invece ha concordato con il costruttore giusto un buffetto: 25 mila euro al mese di penali, a fronte di un versamento medio di decine di milioni di euro al mese garantiti dalla Regione con i soldi dei veneti.