Zona concia Ovest Vicentino, pericolo Idrogeno solforato

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Arpav monitora l'aria nella zona della concia
Arpav monitora l'aria nella zona della concia

Pericolo idrogeno solforato zona concia nei pressi dei comuni di Zermeghedo e Trissino – denuncia un comunicato di tutta la rete* di associazioni, comitati e gruppi gas dell’ovest vicentino fino a  Cologna Veneta, Prova e Montagnana – Sono anni che Arpav documenta pubblicamente ogni anno la situazione dell’aria zona concia (pubblicando, come fa GIADA sul proprio sito internet i relativi report annuali).

Gli inquinanti oggetto di misura di Arpav sono stati: acido solfidrico (H2S, noto anche come idrogeno solforato), benzene, toluene, etilbenzene e xileni (BTEX), composti organici volatili (COV) e PM10.  I monitoraggi sono stati eseguiti mediante 2 stazioni fisse, una stazione mobile ed una rete di campionatori passivi (Radiello®) distribuiti, in vari periodi dell’anno, in tutto il territorio interessato.

La stazione mobile e le stazioni fisse, dotate di strumenti che forniscono dati automatici in continuo, permettono di conoscere l’andamento delle concentrazioni degli inquinanti nel tempo, ossia di cogliere i picchi di concentrazione. Con le stazioni fisse e la stazione mobile è stata eseguita la misura di H2S, BTEX e PM10. Quello che ci preoccupa di più visto la sua pericolosità e la mancanza di limiti nazionali è l’idrogeno solforato.

Questo gas è un tipico prodotto delle lavorazioni della pelle che avvengono nell’industria conciaria e si sviluppa ogni qualvolta i solfuri, contenuti nel derma delle pelli in lavorazione e nel bagno dei bottali, entrano in contatto con acidi o soluzioni acide. Nella fase di decalcinazione / macerazione e pickel si hanno notevoli emissioni di H2S e all’interno del bottale si raggiungono concentrazioni superiori a 1000 mg/m3 , in grado di creare gravi danni (anche letali) in caso d’inalazione.

Nel 2005 la situazione tra Montebello e Zermeghedo era critica, i dati costantemente al di sopra dei livelli di guardia: dopo una tavola rotonda a cui s’erano seduti Arpav, Ulss, Medio Chiampo e diversi comuni tra cui quello di Montebello, si decise di agire al più presto per arginare il gravoso problema.

Per risalire la china, la via da percorrere è stata indicata dai tecnici di Medio Chiampo. Avevano sottomano i risultati di un esperimento ben riuscito. Un macchinario chiamato “Ventosal” permetteva di ossigenare il refluo abbattendo la concentrazione di idrogeno solforato in aria. Lo applicarono agli impianti di un’azienda e i risultati furono subito confortanti.

La concentrazione però di idrogeno solforato negli ultimi anni secondo le analisi di Arpav è di nuovo risalita forse a causa dei costi elevati di questo trattamento.

Nessuno si è più mosso e tantomeno la politica.

Inoltre non è mai stato applicato il principio di precauzione per evitare danni alla salute dei cittadini abitanti nei comuni di Zermeghedo, Montorso, Montebello e Trissino dove sono stati rilevati picchi molto alti di idrogeno solforato o acido solfridico (formula chimica è H2S).
Rammentiamo che nel 2015 Arpav aveva avvisato la nostra ex Ulss n. 5, oltre che i sindaci dei suddetti comuni. La situazione rimane tuttora molto preoccupante.

I primi a subirne le dannose conseguenze oltre ai lavoratori per la vicinanza alle botti, sono proprio i cittadini più piccoli a causa della loro statura, in quanto questo inquinante pesa più dell’aria. L’intossicazione si manifesta con episodi di asma, allergie, stordimenti e confusione mentale.

L’idrogeno solforato è una sostanza fortemente velenosa la cui tossicità ad alte concentrazioni è paragonabile a quella del cianuro.
(Fonte: http://www.csun.edu/~dorsogna/nodrill/Bomba_ForestOil/h2s.pdf  capitolo sesto di questa pubblicazione scientifica).

A temperatura ambiente, e alle basse concentrazioni, l’idrogeno solforato è un gas incolore che emana un caratteristico odore di uova  marce. Il gas è infiammabile e brucia con una  fiamma bluastra a temperature superiori ai 260°C.  Concentrazioni di H2S nell’aria superiori al 4% sono esplosive. I valori di H2S tipicamente immessi nell’atmosfera da processi naturali sono inferiori a 1 ppb.

L’H2S diventa inodore ad alte concentrazioni perché paralizza il senso dell’olfatto.

L’effetto desensibilizzante dell’odorato è uno degli aspetti più insidiosi dell’ H2S perché alle più alte e potenzialmente mortali concentrazioni, la  sostanza non è più percettibile ai nostri sensi.

ARPAV, in assenza di limiti di legge (in Italia esistevano limiti dal 1971 al 2012. Poi stati abrogati) non può che fare riferimento ai valori guida (che NON sono limiti di legge) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Crediamo che i politici che si dimostrano più sensibili ai temi della tutela ambientale e sanitaria, dovrebbero impegnarsi maggiormente verso il ripristino di LIMITI DI   LEGGE per la concentrazione di tale inquinante nell’aria.

Pubblichiamo di seguito le analisi trovate sul sito di Arpav degli ultimi anni su questo pericoloso gas nell’aria della zona concia. Come possiamo notare le criticità da idrogeno solforato, nell’area Zermeghedo/Montebello e Trissino, persistono.

Non appena usciranno i prossimi dati aggiornati e la relazione relativa al 2018, auspichiamo che si attivino i sindaci dei comuni della zona concia, compreso Arzignano (dove ripetutamente avvengono atti vandalici di rottura delle centraline atte ai campionamenti passivi di rilevazione dell’idrogeno solforato presente nell’aria).

Si decidano a intervenire questi sindaci uniti ai gestori della depurazione e coinvolgendo la nostra Ulss 8 per far cessare queste emissioni oltre che a controllare i cittadini ma soprattutto i lavoratori del settore concia  di  questi comuni sulle loro condizioni di salute.

Relazione sul monitoraggio della qualità dell’aria effettuato nei comuni dell’area della concia – provincia di Vicenza – anni 2014-2015-2016-2017

Relazione Qualità dell’Aria Zona Concia 2014.pdf — PDF document, 3400Kb

I Monitoraggi della Qualità dell’Aria nell’Area della Concia Anno 2015

Relazione Qualità dell’Aria Zona Concia 2015.pdf — PDF document, 3349Kb

I Monitoraggi della Qualità dell’Aria nell’Area della Concia – Anno 2016

Relazione Qualità dell’Aria Zona Concia_2016.pdf — PDF document, 1472Kb

I Monitoraggi della Qualità dell’Aria nell’Area della Concia Anno 2017

Relazione Qualità dell’Aria Zona Concia 2017.pdf — PDF document, 1550Kb

Campagna di Monitoraggio della Qualità dell’Aria Comune di Arzignano Via Cazzavillan Periodo di attuazione: 17/05/2017 – 26/06/2017 (semestre estivo) 22/11/2017 – 08/01/2018 (semestre invernale)

 Monitoraggio Qualità dell’Aria Arzignano 2017.pdf — PDF document, 4196Kb

E’ appena uscita la relazione di cui sotto, relativa a rilievi appena effettuati a Trissino  che dimostrano come sia peggiorata la situazione.

Monitoraggio acido solfidrico nell’aria Trissino 11 gennaio – 13 marzo 2019

Relazione sul Monitoraggio dell’acido solfidrico nell’aria Trissino 11 gennaio – 13 marzo 2019

 2019_0035469 Relazione Monitoraggio H2S Trissino 2019.pdf — PDF document, 2110Kb

*Aderiscono a questo comunicato :  ViVerBio GAS Lonigo, Alberto Peruffo Anterssas casa editrice di cultura, Gas Creazzo, Gas Prova, Perla Blu Legambiente di Cologna Veneta , Legambiente Creazzo, Acli di Montagnana, Cittadini Attivi di Trissino, Coordinamento CoVePa Pedemontana Alternativa, Associazione No Alla Centrale, Piano Infinito Cooperativa Sociale di Montecchio Maggiore, Cillsa, ISDE Vicenza,  Equoacquistoarzignano,  Legambiente Valle Agno , Acqua Bene Comune  Vicenza, Aldiquadelguà Sarego, GASP  Montecchio Maggiore , comitato vicentino No ecomafie, Gas Sovizzo , Gas “Amici del Produttore”  di Arzignano , Gruppi mamme no Pfas