Nei prossimi mesi è attesa la pubblicazione di numerosi bandi di concorso da parte di svariate pubbliche amministrazioni, in funzione del rinnovamento dell’organico previsto (anche) dalle procedure di attuazione del PNRR. In virtù di quanto previsto dalla cosiddetta “riforma Brunetta”, l’avvicendamento (“turn over”) del personale amministrativo sarà orientato all’inserimento di profili in possesso di competenze specifiche (digitale,HR, cyber security e simili), in luogo di figure amministrative generiche. I tempi di uscita dei nuovi bandi potrebbero dilatarsi in attesa della formazione del nuovo esecutivo e del riassetto dei Ministeri competenti.
Per tenersi aggiornati sulla pubblicazione dei bandi dei vari concorsi da parte dei vari enti pubblici, è consigliabile consultare un portale specializzato come Concorsipubblici.com, che consente di visualizzare tutte le procedure concorsuali attivate, in maniera semplice e veloce.
I bandi di concorso attesi entro la fine del 2022
Le procedure concorsuali che dovrebbero essere calendarizzate a partire dal mese di ottobre sono le seguenti:
- INPS: 385 assunzioni;
- Ragioneria di Stato: 54 posti di funzionario;
- Magistratura: 54 posti;
- Ministero dell’Interno e MISE: 700 assunzioni complessive;
- Agenzia delle Entrate: 2560 posti per diplomati e laureati;
- Ministero della Giustizia: 1092 posti per funzionari;
- Ufficio del Processo: 8764 posti da funzionario ancora disponibili rispetto alle 16.500 assunzioni previste;
- AIFA: 40 posti;
- ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro): 43 assunzioni;
- SNA: 110 posti per personale non dirigenziale, destinati al dipartimento di Scuola Nazionale dell’Amministrazione.
Ciascuna delle procedure di cui sopra sarà attivata per mezzo della pubblicazione di uno specifico bando di concorso, sia in Gazzetta Ufficiale che mediante i portali istituzionali di riferimento. Il testo del bando è il documento in cui l’ente organizzatore illustra in dettaglio i requisiti generali e specifici necessari per prendere parte all’iter concorsuale nonché le modalità di svolgimento delle prove di selezione. Presumibilmente, sia i concorsi per diplomati che per laureati saranno articolati in una doppia prova (scritta e orale) con la valutazione dei titoli a fungere da parametro di preselezione. La natura dei quesiti che saranno somministrati in occasione del test scritto o saranno oggetto del colloquio orale sono anch’essi indicati in un’apposita sezione del bando di concorso.
Come cambierà la pubblica amministrazione
Come già accennato, il rinnovamento della pubblica amministrazione passerà attraverso l’inserimento di una nuova tipologia di figure all’interno dell’organico dei vari enti amministrativi.
In pratica, le nuove assunzioni non serviranno più a inserire figure analoghe a quelle in uscita; le procedure di selezione saranno invece mirate ad individuare profili professionali maggiormente specializzati, in possesso di competenze avanzate o altamente settoriali.
Il nuovo orientamento è espresso dalle “Linee di indirizzo per l’individuazione dei nuovi fabbisogni professionali da parte delle amministrazioni pubbliche”, il cui scopo è offrire un parametro di riferimento per far fronte alla “necessità di innovare i tradizionali sistemi di amministrazione del personale verso strategie di gestione del pubblico impiego basate sulle competenze”.
A tal riguardo, nel documento si legge che tali competenze “non si esauriscono nelle conoscenze acquisite o maturate nel tempo, ma consistono anche nel “come” le conoscenze vengono utilizzate nello svolgimento del lavoro”. In sostanza, il nuovo inquadramento del funzionario impiegato nella pubblica amministrazione riconosce un valore professionale alla capacità di applicare in concreto le conoscenze teoriche connesse allo svolgimento di una determinata mansione.
Il modello delineato all’interno delle “Linee guida” si basa anche su di una specifica suddivisione degli inquadramenti, distinguendo tra:
- ruoli operativi;
- ruoli tecnici e di supporto;
- ruoli gestionali e di coordinamento;
- ruoli professionali e manageriali.
Per ciascuno di queste tipologie di profilo professionale, il modello a cui aspira la futura pubblica amministrazione prevede profili in possesso di conoscenze teoriche, capacità tecniche e comportamentali.