Conferito a Ettore Beggiato il vessillo della “Libera Provincia dell’Istria”

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Ettore Beggiato
Ettore Beggiato

Nel corso di una significativa cerimonia nella prestigiosa sede della “Unione degli Istriani” a Trieste, è stato conferito ad Ettore Beggiato il vessillo della “Libera Provincia dell’Istria. Nella motivazione si legge “per aver promosso la legge regionale del Veneto 15/1994 di cui ricorre il 25° anniversario, ed attraverso questa contribuito concretamente al recupero, alla conservazione e alla valorizzazione  del patrimonio culturale di origine veneta presente nell’Istria e nella Dalmazia”.

Vessillo della Libera Provincia dell'Istria
Vessillo della Libera Provincia dell’Istria

L’Unione degli Istriani-Libera provincia dell’Istria è nata nel 1954 subito dopo la firma del Memorandum di Londra che determinava il ritorno della Zona A del Territorio Libero di Trieste all’amministrazione italiana ed il passaggio della Zona B dall’amministrazione militare a quella civile jugoslava; e ancor oggi rappresenta la più importante associazione degli esuli istriani, nella quale convergono le diverse associazioni rappresentative delle comunità istriane.

Il Presidente  dell’Unione degli Istriani Massimiliano Lacota, nel suo intervento, ha ricordato gli importanti risultati conseguiti dalla “Legge Beggiato” come viene comunemente chiamata, sia nel campo del restauro e della valorizzazione del patrimonio di origine veneta, sia nel mondo della cultura con i contributi per studi e ricerche, pubblicazioni, corsi di lingua italiana, sostegno all’iniziative culturali a favore della lingua istroveneta, sostegno ai gemellaggi.

Ettore Beggiato ha manifestato la sua profonda soddisfazione ed emozione per un riconoscimento così prestigioso, auspicando una sempre maggiore collaborazione fra le comunità di popoli che hanno condiviso secoli e secoli di storia comune nel nome di San Marco, e di essere convinto che attraverso la casa comune europea si potranno rafforzare i legami economici, politici, sociali e culturali fra il Veneto e l’Istria.

Marco Dal Bon