Confindustria Vicenza in assemblea, l’on Covolo critica la (non) visione di D’Incà e lamenta la, permanente, nebbia sull’autonomia

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Silvia Covolo con. Matteo Salvini
Silvia Covolo con. Matteo Salvini

Ieri abbiamo riferito con due articoli de Il Sole 24 Ore dell’assise di Confindustria Vicenza presso la sede storica a Valdagno della Marzotto e, poi, col commento dell’avvocato Pierantonio Zanettin, deputato di Forza Italia che ci segue assiduamente non solo per inviarci le sue note, come fanno tutti, ma anche per interagire dialetticamente, cosa che fanno in pochi tra i politici veneti e vicentini, che evidentemente non amano se non la stampa sempre e comunque ossequiosa.

Silvia Covolo, ex sindaco di Breganze e deputato della Lega ma anche libera professionista come Zanettin (quindi non troppo legata alla poltrona su cui siede avendo un suo lavoro?), è tra chi interagisce con noi con intelligenza, anche quando, non poche volte, siamo critici con i vertici massimi del suo partito per cui ben volentieri pubblichiamo le sue valutazioni sull’assemblea di Confindustria Vicenza di ieri così come abbiamo fatto quando abbiamo interloquito sul dramma dei risparmiatori in cui solo da lei e da Zanettin ci sono arrivate risposte specifiche dopo che avevamo inviato a tutti le nostre domande.

«Ho soltanto considerato – ci dice quindi Silvia Covolo – che un Ministro (D’Inca’) non può venire a dichiarare all’assemblea di Confindustria Vicenza “siamo qui per imparare”. Da un politico ci si aspetta una visione del quadro economico: questa visione non l’ho percepita. Tra l’altro, dalla stampa di oggi leggo che il Movimento Cinque Stelle avrebbe già cambiato idea sulla tassazione di merendine e voli aerei. Cosa che ritenevo comunque folle perché non si educa la popolazione ad avere una corretta alimentazione e non si possono cambiare le modalità di trasporto di cui un cittadino potrebbe aver bisogno a suon di tasse».

«L’esecutivo – aggiunge la parlamentare vicentina – intende sterilizzare l’aumento dell’Iva e ridurre la tassazione (non si comprende come), quindi approvare una manovra in deficit che sposterà solo il problema più avanti. Non basta il benestare dell’Europa per risollevare la nostra economia. Abbiamo capito che il nuovo governo porterà avanti l’autonomia ma anche in questo caso sembra ci sia molta nebbia sui contenuti. La sensazione che ho è che la confusione regni sovrana».

Nel ringraziare la dr.ssa Covolo per le sue opinioni, in parte condivisibili anche da noi, sappiamo che non se ne avrà a male se le ricorderemo che il precedente governo, addirittura di fatto a trazione leghista, ben poco ha fatto per concedere l’autonomia almeno al Veneto, forse che alla Lega oggi interessi più il sistema lombardo che domina sull’Italia tutta piuttosto che gli aneliti della ben più nobile e antica Liga Veneta, assorbita nell’alveo lombardo, e che , quanto a confusione, non è che fino all’8 agosto si scherzasse, salvo poi incrementarla con la fuoriuscita dalla maggioranza, dopo una notte forse insonne al Papeete, di Matteo Salvini.