Tra querele e diffide sul servizio di stasera (lunedì alle 21.15), riporta Il Fatto Quotidiano, il presidente nega di aver saputo dell’affare. Poi mostra di sapere tutto, però non spiega perché le fatture furono stornate soltanto 36 giorni dopo. Sullo scoop di “Report” il numero uno del Pirellone vuole pure il bavaglio alla trasmissione in onda stasera
Ad Attilio Fontana e alla Lega, ieri, sono saltati un po’ i nervi. Non è piaciuta affatto l’anticipazione di quanto Report racconterà stasera su Rai3 pubblicata ieri dal Fatto Quotidiano, ossia il caso di una fornitura di materiale medico per l’emergenza Covid che avrebbe dovuto essere una donazione, diventata nella realtà una procedura negoziata e, quindi, un affidamento diretto senza gara pubblica per mezzo milione di euro da parte di Regione Lombardia alla Dama Spa, società riconducibile direttamente alla famiglia della moglie di Attilio Fontana. Fornitura per la quale è stata emessa regolare fattura, prima che l’azienda decidesse di trasformare il contratto di fornitura in donazione, stornando la relativa fattura.
IL PRESIDENTE della Lombardia ha subito reagito sdegnato: “Ho dato mandato ai miei legali di querelare Il Fatto Quotidiano- scrive in una nota – per l’articolo in cui si racconta di una donazione di camici per protezione individuale forniti alla Regione Lombardia. Si tratta dell’ennesimo attacco politico vergognoso, basato su fatti volutamente artefatti e scientemente omissivi per raccontare una realtà che semplicemente non esiste. Agli inviati di Report- prosegue Fontana – avevo spiegato che non sapevo nulla della procedura e che non sono mai intervenuto in alcun modo. Il titolo di prima pagina del Fatto e il testo mettono in connessione la ditta fornitrice con la mia persona attraverso la partecipazione azionaria (10%) di mia moglie e invocano un conflitto di interesse totalmente inesistente. Il testo del Fatto – conclude il governatore – in maniera consapevole e capziosa omette di dire chiaramente che la Regione Lombardia non ha eseguito nessun pagamento per quei camici e l’intera fornitura è stata erogata dall’azienda a titolo gratuito”.
Il presidente Fontana – che dichiara anche di aver “dato mandato a miei legali di diffidare Report dal trasmettere un servizio che non chiarisca in maniera inequivocabile come si sono svolti i fatti e la mia totale estraneità alla vicenda” – di prima mattina non deve aver letto bene il pezzo in questione, dal momento che ciò che egli sostiene essere dolosamente omesso è nell’articolo spiegato con chiarezza.
E INFATTI, più tardi su Facebook, il governatore corregge in parte il tiro: “Alla Dama SpA – scrive – il 16 aprile vengono ordinati 7.000 set costituiti da camice + copricapo + calzari al costo a 9 euro (prezzo più basso in assoluto) e 75.000 camici al 6 euro (anche questi i più economici). Le forniture iniziano il giorno dopo e vengono immediatamente distribuite (…). Nell’automatismo della burocrazia, nel rispetto delle norme fiscali e tributarie, l’azienda accompagnava il materiale erogato attraverso regolare fattura stante alla base la volontà di donare il materiale alla Lombardia, tanto che prima del pagamento della fattura, è stata emessa nota di credito bloccando qualunque incasso. Pertanto – conclude Fontana – nessuna accusa può esser fatta a coloro che nel periodo di guerra al Covid-19 hanno agito con responsabilità e senso civico per il bene comune”.
Insomma il presidente, legittimamente, si difende, ma la sua ricostruzione è per la quasi totalità la stessa di Report. Il punto da chiarire sarà: è stato solo un normale iter burocratico oppure lo storno della fattura (vedere pezzo a fianco) è stato in qualche modo “indotto” in un successivo momento?
QUESTIONI di lana caprina per il partito di Salvini, in particolare dei suoi parlamentari in Commissione di Vigilanza Rai che in una nota congiunta hanno espresso “totale solidarietà e sostegno al presidente Fontana”, definendo “sacrosanta” la sua decisione “di trascinare in tribunale gli autori dell’ennesimo attacco mediatico nei suoi confronti. Allo stesso modo – concludono – ci auguriamo che la Rai non si renda a sua volta megafono dell ’ormai evidente disegno politico studiato a tavolino per colpire il governatore della Lombardia”.
Notizie confortanti, intanto (un po’ meno per la Lombardia) dall’ultimo bollettino della Protezione Civile. Dopo l’impennata di venerdì, continua il calo dei nuovi contagiati Covid-19 in Italia: nelle ultime 24 ore i casi registrati sono 197, 53 le vittime, un dato che non si registrava dal 2 marzo. L’incremento dei nuovi contagiati è in calo anche in Lombardia, ma la Regione continua a fare corsa a sé: dei 197 casi totali ce ne sono 125, il 63,4% del totale. E ci sono 21 dei 53 morti, il 39,6% delle vittime di tutta Italia.
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