Congedi di paternità, la Provincia di Vicenza sul podio nella classifica degli utilizzatori

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congedi di paternità

La provincia di Vicenza è sul podio nella classifica dei territori italiani dove maggiormente viene fatto ricorso ai Congedi di paternità. Con il suo 83% nel valore di fruizione, è seconda solo a quella di Pordenone (85%), davanti a Treviso (82%) e a Bergamo e Lecco (81%). I dati sono rilasciati da Save The Children: un suo rapporto su chi ne usufruisce di più, riferisce che vive a Nord e meno al Sud.

Ne riferisce Il Sole 24 Ore, che dedica un ampio spazio a uno speciale dedicato alla “paternità”, in concomitanza con la Festa del papà oggi, martedì 19 marzo 2024.

Pochi giorni e poco utilizzati – scrive Simona Rossitto -. Si potrebbe riassumere così la situazione dei congedi di paternità in Italia. Ad oggi la legge italiana garantisce 10 giorni obbligatori e uno facoltativo solo per i padri lavoratori dipendenti, sia pubblici sia privati, retribuiti al 100%, fruibili tra i due mesi precedenti e quelli successivi al parto. Al congedo obbligatorio si aggiunge la possibilità di utilizzare dieci mesi facoltativi che i due genitori possono dividersi fino ai 12 anni di età del bambino. Il Family Act di maggio del 2022 impegnava già, entro il 12 maggio 2024, a prevedere un periodo di congedo obbligatorio per il padre lavoratore «significativamente» superiore, «un periodo minimo, non inferiore a due mesi, di congedo parentale non cedibile all’altro genitore per ciascun figlio» nonchè ad estendere il congedo alle altre categorie di papà lavoratori, gli autonomi e i liberi professionisti. Al momento, però, non ci sono novità a riguardo e l’Italia resta sotto la media europea che garantisce 2,2 settimane ai neopapà“.

Il quotidiano economico cita poi i dati forniti da Inps, secondo i quali resta basso in Italia l’utilizzo del congedo di paternità: nel 2022, 173.223 papà hanno fruito del congedo obbligatorio, l’11% in più rispetto all’anno precedente, più del triplo rispetto al 2013, ma la quota di chi lo utilizza è solo il 64%.

E il Governo italiano? “Di recente l’Unicef ha raccolto 48mila firme per chiedere al governo di aumentare tempi e restribuzione del congedo, adeguandoli alle migliori pratiche europee. Durante un question time, la ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha riconosciuto che «lo strumento del congedo di paternità è ancora poco utlizzato» e ha affermato che l’Esecutivo intende proseguire nell’incremento delle misure di welfare pubblico. Secondo Lia Quartapelle, deputata del Partito Democratico che ha presentato un ddl per un congedo paritario, retribuito al 100% e per tutte le categorie di padri lavoratori, «occorrono, secondo le stime, circa 1,5-2 miliardi per tre mesi di congedo obbligatorio. Serve quindi una legge, ma servono soprattutto i soldi»”.

Fonte: Il Sole 24 Ore