Conil de la Frontera, i cieli di Magritte: un racconto di Maurizio Mascarin, l’esule per Coronavirus

"Sarà una prima volta tornare a vedere i suoi quadri al Guggenheim dopo la pandemia"

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Coronavirus e Conil de la Frontera ravvicinata
Coronavirus e Conil de la Frontera ravvicinata

Conil de la Frontera, i cieli di Magritte e il Coronavirus andalusoNuvolette bianche, quasi effimere, ironiche che s’intrecciano in un cielo azzurro incuranti, loro, del Coronavirus: stamane il cielo di Conil de la Frontera sembra un quadro di René Magritte. I cieli dell’Atlantico cambiano in fretta. Corrono. Sono mutevoli. Sanno sempre stupire. In stretta empatia con Eolo, quel dio del vento che qui nella Costa de la Luz non manca mai, sono cieli estesi, profondi. A volte palpabili, a volte no. Il gioco delle nuvole luminose non è solo da osservare. Eè da sentire, da ascoltare.

Maurizio Mascarin osserva l'Oceano, e il tempo "leggero e lento" vola via
Maurizio Mascarin osserva l’Oceano, e il tempo “leggero e lento” vola via

Ora mi sintonizzo con la Nuvoletta bianca (di Magritte) che staziona elegantemente sopra la mia testa, sopra il mio cielo.

Ascolto. Mi pongo in ascolto. Qualcuno, o Qualcosa, mi suggerisce, come in un pensiero rubato, che si tratta del “canone in re maggiore” di Joan Pachelbel.

Da un ascolto all’altro: “… E nell’assenza di gente che viveva in maniera pericolosa, la Terra incominciò a Guarire”. (cit. Kathleen O’Meara, 1869)

I cieli della costa andalusa, me ne rendo conto, non tradiscono mai. Nell’apparente vuoto di questi giorni chiusi in una stanza, mi sono di gran conforto.

La voce dei venti di René Magritte al Guggenheim
La voce dei venti di René Magritte al Guggenheim

A proposto di Magritte, “il saboteur tranquille che non ritrae il Reale ma che aspira a mostrarne il mistero indefinibile “, alla Fondazione Guggenheim di Venezia sono esposte due sue opere: “La voce dei venti” e “L’impero delle luci”. Credo di averle viste 4 o 5 anni fa, ma di fretta, senza soffermarmi a dovere. Ora, una volta terminata questa storia di pandemia, mi son promesso di ritornare a rivederle. Sarà come una prima volta, non una seconda. Perché prima del Coronavirus, direbbe Magritte, “noi abbiamo vissuto tutti di fronte ad un Falso Specchio”.

Alla prossima puntata, qui tutte


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