Consigli di quartiere di Vicenza, Nicolò Nalcerio (FdI): “Saranno sezioni periferiche del Pd”?

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Parla di “proposta irricevibile” il capogruppo Fratelli d’Italia nel Consiglio comunale di Vicenza, Nicolò Naclerio, in merito ai Consigli di quartiere. E promette battaglia nella sede che considera l’unica deputata sul tema: l’assemblea cittadina.

Ieri, lunedì 8 aprile 2024 – lo ricordiamo – la giunta comunale ha dato il via libera al regolamento che, dopo il passaggio in commissione, approderà in consiglio. Come spiegato dall’assessore ai Quartieri e alla partecipazione del Comune di Vicenza, Matteo Tosetto, il regolamento istituisce 10 Consigli di Quartiere: 1 – Centro Storico, Monte Berico; 2 – Araceli, Santa Lucia, San Francesco, Sant’Andrea; 3 – S.Pio X, Stadio, Borgo Berga, Casale; 4 – Campedello, Santa Croce Bigolina, San Pietro Intrigogna, Debba, Longara; 5 – Sant’Agostino, Ferrovieri, Gogna; 6 – San Lazzaro, San Giuseppe, SS Felice e Fortunato; 7 – Maddalene, Santa Bertilla, Villaggio del Sole; 8 – Polegge, San Paolo, San Bortolo, Laghetto; 9 – Anconetta, Ospedaletto, Saviabona; 10 – Bertesinella, Bertesina, Setteca’, Stanga.

Ma da Fratelli d’Italia, come detto, parlano di “proposta irricevibile nella forma e nella sostanza, della quale evidenziamo il vulnus democratico”, afferma Naclerio. “Nella forma, su un tema di così ampio respiro, non possiamo accettare che nessuna delle proposte avanzate dalle opposizioni in Commissione sia stata accolta”, ha detto.

“Nella sostanza, ribadiamo che anche per i rappresentanti dei quartieri la via maestra sia quella dell’elezione diretta. Per il degrado in cui versa la città, l’incapacità di fare sintesi con il tessuto socioeconomico e lo stallo in cui versa l’azione amministrativa dopo ormai un anno di governo comprendiamo il timore di Possamai e della sua squadra di misurarsi con il consenso popolare, ma non possiamo accettare che in modo strumentale ci si prenda beffa dei cittadini.

Peraltro – incalza il capogruppo di FdI – dalle dichiarazioni di Tosetto scopriamo il paradosso che uno straniero che magari risiede a Vicenza da un giorno può iscriversi all’albo dei candidabili mentre un commerciante che ad esempio risiede in un comune limitrofo, ma lavora da vent’anni in città non può essere della partita.

In Consiglio comunale faremo la nostra parte per rispettare la democrazia e la dignità dei vicentini – conclude Nicolò Naclerio – perché riteniamo che questa proposta che pecca di democrazia e trasparenza celi dietro ai Consigli di quartiere di Vicenza la volontà della maggioranza di trasformare questi consessi in sezioni periferiche del Pd”.