Consiglio comunale “di fuoco” in arrivo a Vicenza, scontro domenicale tra consiglieri di maggioranza e opposizione

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Di seguito lo scambio di comunicati inviati in questa domenica dai consiglieri comunali di maggioranza e opposizione

Molto rumore per nulla – scrivono i Capigruppo di Idea Vicenza – Rucco Sindaco, Lega e Forza Italia Gioia Baggio, Andrea Pellizzari e Roberto CattaneoE’ tutto ciò che sono riusciti a fare in questi giorni i gruppi consiliari di minoranza (Partito democratico, Quartieri al Centro, Da Adesso in Poi, Coalizione Civica e Vinova) del Consiglio comunale di Vicenza.

La cosa non ci stupisce: difficile aspettarsi qualcosa di diverso da un’opposizione balcanizzata, orfana di una leadership credibile, priva di una linea politica efficace e quindi costretta ad inscenare un ridicolo processo alle intenzioni, improvvisando prese di posizione sorrette da interpretazioni improbabili delle norme, quando non addirittura contrarie al buon senso e alle prassi seguite nel recente passato dai loro stessi amministratori.

Dopo aver curiosamente sostenuto l’impossibilità dei nuovi consiglieri di partecipare subito alla seduta del Consiglio comunale e di concorrere alla votazione della delibera che ne convaliderà il subentro, dimenticando che in ben due occasioni negli ultimi dieci anni altrettanti consiglieri comunali di centrosinistra hanno fatto la stessa cosa, per di più con il voto favorevole dell’allora minoranza, ci provano con la questione della “seconda convocazione”.

E qui arrivano ad inventarsi puntelli e cavilli che non esistono e comunque non servono ad una maggioranza che dispone dei numeri e della determinazione necessari per proseguire la propria azione politica, in piena sintonia con il sindaco Rucco e la sua giunta.

Viene semmai da chiedersi lo strano motivo per cui questi sedicenti professionisti della civica amministrazione non abbiano provveduto in ben dieci anni di governo, a sanare l’evidente anomalia e colmare il vuoto normativo di un regolamento che disciplina la “prima convocazione” salvo perdere di vista la seconda, che è comunque prevista dal testo unico degli enti locali, tant’è che risulta disciplinata di prassi nei regolamenti dei consigli comunali della maggior parte delle città capoluogo (e dei comuni) del Veneto, nonché delle principali città italiane.

Comprendiamo l’emozione della vigilia e la trepidazione per l’imminente condivisione delle sorti dell’opposizione con nuovi (forse?) compagni di strada, ma invitiamo i colleghi della minoranza a mantenere i piedi per terra e i nervi saldi: gli serviranno per i prossimi quattro anni di opposizione.


“Un’ammissione di sconfitta – è la risposta di Ciro Asproso (Coalizione Civica), Raffaele Colombara (Quartieri al Centro), Isabella Sala (PD), Giovanni Selmo (Da adesso in poi), Ennio Tosetto (Vinova) – così interpretiamo le nervose righe di Baggio, Pellizzari e Cattaneo che cercano di ribaltare la realtà.

La realtà è che i pezzi per strada li sta perdendo la maggioranza neppure un anno dopo le elezioni. Rucco è già andato a Canossa: come altri prima di lui attenderà sulla porta e poi darà a Fratelli d’Italia uno o due assessori.

Precari equilibri per chi sta in giunta: Siotto, Lunardi, Cicero, Tosetto e Porelli non possono dormire sonni tranquilli. Queste cose, purtroppo, si sono già viste, portano alla totale paralisi amministrativa.  E il falso civico Rucco, succube dei partiti, porterà la città al declino.