Consiglio comunale Vicenza sulle linee programmatiche amministrazione Rucco 18/23: Dalla Rosa e opposizione ovviamente critici sul programma

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Si è aperta, come da prassi, con la presentazione del programma amministrativo da parte del sindaco, la seduta di questo pomeriggio, 24 luglio, del consiglio comunale. Punto del giorno: approvazione delle linee programmatiche per l’amministrazione 2018/2023. “Lavoriamo guardando la città con gli occhi dei cittadini, per coglierne le esigenze” ha esordito il sindaco Francesco Rucco mentre i consiglieri dell’opposizione prendevano posto. “Il presente non privo di dubbi, deve essere affrontato con ottimismo e con concretezza. Siamo contrari ad un governo caratterizzato dalla rassegnazione. Serve un nuovo stile di governo, per una città che cambia. Saper ascoltare e fornire risposte chiare“.

Dopo questo incipit il sindaco ha iniziato a passare in rassegna i diversi punti che contraddistinguono il programma che l’attuale maggioranza ha partorito dal 10 giugno ad oggi. E non poteva non cominciare dal tema ariete in campagna elettorale, quello della sicurezza, definita come la “priorità numero 1“. Ma non solo sicurezza, anche lotta al degrado e viabilità: “ci vuole un governo che sappia cambiare quando effettua scelte che si rivelano sbagliate, a differenza di chi ci ha preceduto“. Poi opere infrastrutturali. La TAV è necessaria e fondamentale per Vicenza secondo Rucco, che però ha anche sottolineato: “prima di procedere dobbiamo verificare che sussistano le condizioni di sicurezza che il territorio merita“. Attenzione anche sui quartieri: “riportare i quartieri al centro non è un ritorno al passato, ma un passo verso ogni circoscrizione della città, che non è solo centro storico“. Centro che, ovviamente, è anch’esso uno dei punti del programma. La mira è quella di migliorare il sistema e le offerte dal punto di vista turistico e culturale. “La cultura nella quale crediamo è qualcosa di vivo e solido, che rispetta le nostre radici“.

Con alcune parole sul sistema sociale il sindaco ha poi concluso la sua presentazione sulle linee programmatiche, non prima però d’aver mosso delle accuse all’amministrazione uscente. “Quello ereditato è un comune da riorganizzare. Ci sono una serie di cose da sistemare, sarà un processo lungo e faticoso. Per questo il nostro lavoro subirà degli inevitabili rallentamenti, necessari per aggiustare questa macchina scassata che ci è stata lasciata. Nei prossimi mesi metteremo questa macchina in condizioni di poter lavorare. Nel 2023 Vicenza potrà dire che il cambio di passo è avvenuto“.
A questo punto non si è fatta attendere la replica del portavoce dell’opposizione, Otello Dalla Rosa, uscito sconfitto dalle comunali. “A volare basso si corre il rischio di schiantarsi e lei, signor Sindaco, sta volando basso. I suoi obiettivi, dati senza alcun tipo di quantificazione o scadenza, sono vaghi ed inutili. Questo è l’esatto contrario di concretezza. Il suo è un programma degli anni ’90!
Manca un visione su medio e lungo termine per Dalla Rosa, che aggiunge: “La vera misura per la valutazione del governo è la capacità di rendere la città attrattiva“. Per poi continuare con delle considerazioni sulla sicurezza. “Spero in un’azione articolata e di riprogettazione, non solo per Campo Marzo, anche per, tra le altre aree, viale Verona, San Lazzaro, via Torino”. Oltre a questo poi Dalla Rosa ha spostato l’attenzione sul tema ambientale. Un tema, sul quale la maggioranza attuale sarebbe rea di non aver speso abbastanza tempo od impegno, sembra emergere dal programma proposto. O almeno questo è quanto l’opposizione sostiene. Questo aspetto è stato fortemente criticato da diversi componenti dell’opposizione. Il discorso del portavoce dell’opposizione ha continuato poi con delle critiche su come è stato affrontato dalla maggioranza il tema della viabilità e si è concluso infine con una considerazione sul fenomeno della fuga di cervelli, comune un po’ a tutto il territorio italiano. “Perdiamo circa 700 residenti l’anno” ha ricordato Dalla Rosa, che ha poi spiegato che il modo migliore per far fronte a questa tendenza è quello di spingere su due rami: quello dell’università e quello del turismo culturale. Ha al termine chiuso l’intervento annunciando l’astensione da parte dell’opposizione al voto delle linee programmatiche proposte e oggetto di voto del consiglio di oggi.
In coda sono seguiti altri interventi di consiglieri dell’opposizione. Selmo (Da adesso in poi) porta l’attenzione sulla cultura: “il vostro programma punta esclusivamente all’aspetto esteriore del problema” e condanna la totale assenza nel programma di parole riservate ai festival musicali, una concreta realtà vicentina, specie in periodo estivo. Il sempre attivo consiglier Rolando (PD) invece attacca: “nel vostro programma è evidente la cura di evitare tanto il concreto tanto la precisione. Un programma mediocre. Avete paura di volare“. Marchetti (PD) invece critica il modo con il quale è stato affrontato (da Cicero) il tema della viabilità, apparentemente sfavorevole ai trasporti pubblici. Da segnalare anche il simpatico siparietto che ha interrotto l’intervento del consigliere del PD Cristina Balbi: Rolando ha esposto, tra il pubblico, un cartello riportante la scritta “ASFALTARE VIALE DEL SOLE”, subito fatto nascondere dal presidente della commissione.
A questi interventi sono seguiti quelli di alcuni consiglieri della maggioranza, tra i quali Naclerio (#Ruccosindaco), che ha difeso l’idea secondo la quale la sicurezza corrisponde al tema più importante per Vicenza e per i vicentini. Addirittura secondo Naclerio in alcune circoscrizioni della città sarebbe stato già ormai perso completamente il controllo. Lotta al degrado, polizia contro l’accattonaggio molesto, legalità e sicurezza partecipata, sono stati gli slogan snocciolati con trasporto quasi da comizio. Oltre Naclerio, tra gli altri interventi anche quelli di Zezza (Cicero…impegno a 360°) e Cattaneo (Forza Italia) per la maggioranza, preceduti dal primo intervento in assoluto durante un consiglio comunale dell’appena diciottenne Jacopo Maltauro. Ha parlato, non tradendo l’emozione, del tema a lui ovviamente vicino, dei giovani. “Cos’è stato fatto in questi anni per rendere il polo universitario di Vicenza un polo attrattivo? Quella che immagino è un’esperienza formante per i giovani. Penso all’università ma anche a sportelli per start up, per un consiglio dei giovani e ad associazionismo giovanile” ha concluso tra gli applausi dei presenti che hanno premiato la decisione e l’umiltà unita ad una proprietà di linguaggio che non ci si aspetta da un ragazzo nato nel 2000.
In breve sono stati questi i principali argomenti che hanno animato la discussione tra maggioranza e opposizione durante il consiglio. Consiglio che si è poi concluso con la votazione degli ordini del giorno depositati. Ben 64, che hanno costretto i capigruppo ad una conferenza privata, per velocizzare il processo. Al termine del colloquio tra capigruppo sono stati approvati, grazie ad un accordo raggiunto in conferenza, 18 ordini presentati dall’opposizione, mentre 16 non sono stati messi a votazione e i restanti 30 sono stati semplicemente esposti durante la fase finale del dibattito. Un dibattito che ha animato un consiglio durato oltre cinque ore, durante il quale è stato possibile capire i progetti futuri di una maggioranza che ha ancora dei dubbi sul comune che ha ereditato e le perplessità di un’opposizione che, per quanto agguerrita, si è dimostrata intenzionata a fare il bene comune della nostra città.