Consiglio regionale, le prime parole di Ciambetti dopo la rielezione: “non saranno giorni facili quelli che ci attendono”

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Ciambetti
Ciambetti

Roberto Ciambetti è stato confermato presidente del Consiglio regionale del Veneto dopo aver raccolto la maggioranza dei due terzi dei voti espressi dai componenti dell’Assemblea legislativa: 37 voti favorevoli e 14 schede bianche. Le operazioni di voto si sono svolte a scrutinio segreto. A presiedere i lavori d’aula, a palazzo Ferro Fini, è stato il consigliere più anziano per età, Fabiano Barbisan.

L’Assemblea legislativa ha quindi eletto i due vicepresidenti: proposto dalla maggioranza è stato nominato Nicola Ignazio Finco con 36 voti; indicata dalla minoranza, è stata nominata Francesca Zottis con 9 voti.

Eletti, infine, i due consiglieri segretari: proposta dalla maggioranza è stata nominata Alessandra Sponda con 33 voti; indicata dalla minoranza è stata nominata Erika Baldin con 13 voti.

Il Consiglio regionale verrà riconvocato nei prossimi giorni per la presentazione della nuova Giunta.

“Ringrazio tutti i colleghi per la fiducia che mi è stata accordata – ha esordito Ciambetti – Sulle nostre spalle gravano molte responsabilità, soprattutto alla luce del drammatico momento storico che il Veneto sta attraversando, a causa del Covid e della crisi economica e occupazionale che ne è scaturita. È forte la domanda di servizi e di assistenza sociale. Non saranno giorni facili quelli che ci attendono”.

“Ritengo doveroso evidenziare l’importante lavoro svolto, soprattutto negli ultimi mesi, dal presidente Luca Zaia e dall’Assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin per fare fronte all’emergenza sanitaria – ha continuato il presidente del Consiglio – Ma la mia gratitudine va anche a tutti coloro che si sono impegnati per sostenere il nostro tessuto socio economico e occupazionale, a iniziare da lavoratori e sindacati. C’è bisogno di una nuova politica che metta al bando offese, insulti e incompetenza, capace di guardare al futuro con lungimiranza, in grado di agire in tempi rapidi per offrire ai cittadini risposte all’altezza delle loro elevate aspettative: l’alta partecipazione al voto, in ripresa rispetto alle ultime tornate elettorali, deve responsabilizzarci ulteriormente. Non possiamo deludere i veneti. Siamo chiamati a essere più presenti nei territori e ad ascoltare con ancora più attenzione i cittadini. Chi sarà chiamato a ricoprire la carica di assessore dovrà partecipare con assiduità ai lavori d’aula e rispondere con tempestività alle interrogazioni e interpellanze consiliari”.

“L’undicesima legislatura dovrà essere caratterizzata dall’autonomia, prevista dalla Costituzione e richiesta dalla quasi totalità dei veneti – ha sottolineato Roberto Ciambetti – Autonomia e regionalismo, che trovano forti resistenze nell’alta burocrazia, rappresentano invece strumenti fondamentali per modernizzare il paese: non sono né contro lo Stato né contro le altre regioni, ma devono sugellare un nuovo patto tra l’amministrazione centrale dello Stato e i territori per la rinascita dell’Italia; rappresentano la chiave di volta per proiettare il Veneto nell’Unione europea che vede proprio nelle regioni interlocutori imprescindibili per attuare le politiche comunitarie, rilanciando l’economia. Il Consiglio regionale è chiamato a legiferare per dare sostanza a questo nuovo patto tra Stato e regioni”.

“Auguro buon lavoro a tutto il mondo dell’informazione che soprattutto in Veneto sta attraversando un momento difficile: l’etica professionale e il bagaglio di competenze dei giornalisti sono garanzia per la corretta formazione dell’opinione pubblica a presidio dell’ordinamento democratico”, ha aggiunto il presidente.

“Prometto di perseguire gli interessi di tutta l’Assemblea legislativa, in modo assolutamente imparziale, come ho sempre fatto. Pur tuttavia, non rinuncerò a esprimere le mie opinioni. Termino con un doveroso e sentito pensiero rivolto a Jole Santelli, presidente della regione Calabria prematuramente scomparsa oggi. E a Claudio Sinigaglia, con la cui morte per me si è conclusa la decima legislatura: è stato un uomo che ha degnamente rappresentato le istituzioni, leale, competente, di cultura. Il mio e il nostro auspicio deve essere quello di essere all’altezza di Sinigaglia e di onorarne la memoria perseguendo il bene comune”.