“A più di nove anni dall’incidente navale nelle acque del Kerala che diede inizio ad una complessa contesa internazionale tra Italia e India a danno dei marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, dal Consiglio regionale del Veneto, arriva un’ulteriore e chiara presa di posizione a sostegno dei due fucilieri di marina”. E’ quanto afferma in un comunicato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Enoch Soranzo che aggiunge: “È stata approvata ieri in Consiglio regionale del Veneto la mozione a sostegno dei fucilieri di marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre presentata dai Consiglieri regionali veneti del Gruppo “Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni Enoch Soranzo, primo firmatario, Daniele Polato, Raffaele Speranzon, Joe Formaggio e Tommaso Razzolini.
“Parliamo di due funzionari dello Stato Italiano – continua il consigliere – che agirono secondo le disposizioni internazionali di auto-protezione anti-pirateria in difesa della petroliera battente bandiera italiana ‘Enrica Lexie’: una tesi confermata nel luglio scorso anche dal Tribunale internazionale dell’Aja, che ha riconosciuto ‘l’immunità funzionale’ ai fucilieri di Marina Girone e Latorre e assegnando definitivamente il processo all’Italia”.
“Il Consiglio regionale del Veneto, si è espresso chiaramente a sostegno dei due marò, chiedendo al governo e al ministero degli Esteri di adottare ogni possibile iniziativa atta a sollevare i fucilieri Salvatore Girone e Massimiliano Latorre dalle restrizioni cui sono ancora sottoposti e garantire loro un rapido e doveroso ritorno alla normalità”.
“Le famiglie dei due pescatori indiani uccisi nel febbraio 2012 hanno già accettato il risarcimento milionario offerto dall’Italia: auspichiamo il pagamento avvenga al più presto, chiudendo definitivamente la partita legata alla condanna che la Corte arbitrale internazionale aveva inflitto al nostro Paese e, di conseguenza, anche al fascicolo ancora aperto presso l’Alta Corte del Kerala”.
“Ci auguriamo, inoltre, si faccia di tutto per giungere all’archiviazione delle accuse per ‘omicidio volontario’ ipotizzate dalla procura di Roma”. “L’Italia ha oggi l’occasione di scrivere la parola ‘fine’ su questa diatriba internazionale che in più occasioni ha visto la politica italiana latitare o sacrificare le ragioni dei due marò sull’altare degli interessi commerciali e della politica estera: una maniera, certamente tardiva, per dimostrare vicinanza e significare il nostro ringraziamento a questi uomini che hanno pagato l’aver compiuto il loro dovere con anni di esilio forzato e quasi un decennio di processi e limitazioni alla loro libertà personale”, conclude Enoch Soranzo.