Consulente fiscale abusiva a Cornedo Vicentino scoperta dalla Guardia di Finanza

402
gdf Reddito di cittadinanza
gdf

Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale di Vicenza (qui altre operazioni della GdF) della Guardia di Finanza di Vicenza hanno concluso un’attività di polizia economico-finanziaria nei confronti di una sedicente professionista, che ha operato in qualità di consulente fiscale, già dal 2018, sprovvista di partita IVA e in assenza di qualsivoglia titolo autorizzativo/abilitante all’esercizio della professione. La stessa è stata pertanto denunciata alla Procura della Repubblica di Vicenza per esercizio abusivo della professione.

In dettaglio, dall’attività ispettiva condotta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Arzignano è emerso che la sedicente professionista, esercente l’attività nel comune di Cornedo Vicentino, ha presentato svariati modelli dichiarativi 730 (quasi 400 pratiche in 5 anni) in un CAF abilitato di Valdagno, presso il quale è stata acquisita la lista di 97 clienti che, negli anni, si sono rivolti, anche svariate volte, alla sedicente consulente al fine di ottenere la redazione e la successiva trasmissione della dichiarazione dei redditi, previo compenso, ma senza il rilascio di alcun documento fiscale.

I finanzieri hanno, quindi, constatato compensi non dichiarati dal 2018 ad oggi per diverse decine di migliaia di euro fra II.DD. e IVA dovuta, in particolare segnalando alla Procura berica la sedicente professionista per il reato di cui all’art. 348 del c.p. (esercizio abusivo di una professione).

La norma prevede infatti che il modello 730 possa essere presentato al proprio sostituto che ha scelto di prestare assistenza fiscale, a un centro di assistenza fiscale per lavoratori dipendenti e pensionati o a un professionista abilitato (iscritto nell’Albo dei consulenti del lavoro e in quello dei dottori commercialisti ed esperti contabili). In particolare i professionisti abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni devono presentare, alla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competente una preventiva comunicazione contenente l’indicazione, non solo dei dati personali, ma anche dei requisiti professionali, della partita IVA e dei luoghi dove è esercitata l’attività.

L’operazione conclusa dalle Fiamme Gialle beriche si inquadra nel più ampio contesto del controllo economico del territorio finalizzato a contrastare, in maniera trasversale, forme di illegalità economico finanziaria e a tutela degli interessi dell’Erario e della collettività, ma soprattutto a difesa degli operatori e consulenti del settore onesti e rispettosi delle regole.

Si rappresenta che la misura è stata adotta d’iniziativa da parte della polizia giudiziaria e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

Il comunicato è stato autorizzato dall’Autorità Giudiziaria per motivi di interesse dell’opinione pubblica.