L?assessore Zoppello piange lacrime di coccodrillo – è scritto in una nota dei consiglieri comunali d’opposizione* – Non fa che lagnarsi, con la Regione che gli restringe le aree edificabili e con le opposizioni che lo richiamano alle sue responsabilità di amministratore. Ma omette di dire che sono mesi che lo stiamo incalzando per mettere mano alla materia urbanistica. Fin dalla prima convocazione del Consiglio comunale, fu presentata una domanda di attualità con cui si invitava l?assessore ad agire senza indugio, iniziando col modificare il Piano degli Interventi, per adeguarlo ad una serie di obiettivi che potevano essere condivisi da tutto il Consiglio comunale.
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contenimento del consumo di suolo e salvaguardia del patrimonio UNESCO;
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interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana;
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promozione della ?mixitè? funzionale e sociale, evitando di ricreare contesti poco vivibili o di alimentare il mercato dell?invenduto.
Fu anche suggerito di riaprire i termini per la presentazione delle Osservazioni, per consentire al nuovo Consiglio comunale di valutare la coerenza delle previsioni di Piano con il permanere dell?interesse pubblico. Un modo come un altro per informare e coinvolgere la Città nella volontà di riscrivere il Piano degli Interventi alla luce dei cambiamenti climatici, del calo demografico, della grande quantità di patrimonio edilizio inutilizzato.
Nel mese di marzo di quest?anno ? decorsi 5 anni dall?entrata in vigore del PI ? erano infatti decadute le previsioni relative alle aree di trasformazione o espansione soggette a strumenti attuativi non approvati.
La Variante parziale al Piano degli Interventi, n. 10 del 15 marzo 2018 – per il rinnovo delle previsioni urbanistiche in decadenza – fu una scelta obbligata per il sindaco Variati, che trovandosi alla conclusione del suo mandato non poteva lasciare il Comune in un ?vuoto normativo?. La Legge stabilisce che, in caso di decadenza del Piano degli Interventi, le aree interessate non riacquistino la propria antecedente previsione urbanistica, ma diventino ?zone bianche? col rischio di una paralisi programmatoria.
Al Sindaco e all?assessore Zoppello, diciamo che non c?è alcuna incongruenza da sanare e soprattutto, non esistono previsioni di sviluppo urbanistico che debbano essere attuate per legge. Fatto salvo le Convenzioni e gli Accordi già sottoscritti tra privati e Pubblica Amministrazione, tutte le previsioni contenute nel PI possono essere ridotte o cancellate con apposita Variante, a patto di dimostrare la coerenza e l?imparzialità delle scelte operate. In urbanistica non esistono diritti acquisiti: ciò che il Piano consente, il Piano toglie.
C?è tempo fino al 25 novembre p.v., per adeguare gli strumenti di Piano alla Legge regionale 14/17 sul contenimento del consumo di suolo, anziché perdere tempo in patetiche lamentazioni, la Giunta si attrezzi con una Variante di modifica del PI che sottragga alla cementificazione ampie zone del nostro territorio e favorisca il riuso del patrimonio edilizio. Solo in quel caso capiremo le reali volontà di questa Amministrazione e potremo distinguere i fatti dalla propaganda.
*Ciro Asproso
Cristina Balbi
Raffaele Colombara
Otello Dalla Rosa
Alessandro Marchetti
Alessandra Marobin
Sandro Pupillo
Giovanni Rolando
Isabella Sala
Giovanni Selmo
Cristiano Spiller
Ennio Tosetto