Il caso del personale dei Centri per l’impiego. Incerto il futuro di 400 dipendenti che si oppongono a Donazzan e scelgono Berlato

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Continua il caso della destinazione dei dipendenti dei Centri per l’impiego. Sembra non avere fine la lotta del presidente della commissione “Lavoro” del Consiglio regionale Sergio Berlato (FdI) contro la norma proposta dall’assessore Elena Donazzan che destinerebbe gli attuali 400 dipendenti dei Centri per l’impiego all’ente regionale “Veneto Lavoro“. Berlato, che ancora a febbraio aveva annunciato un suo ben diverso  progetto di legge regionale, durante la scorsa settimana ha inviato una serie di mail ai consiglieri regionali contenenti i pareri di tutti i sindacati e Rsu sul proprio progetto di legge sul futuro dei Centri per l’impiego, mirato a ?ribaltare? la proposta di Donazzan.

Dai pareri riportati è emerso con chiarezza che la proposta di far confluire i 400 dipendenti all’ente “Veneto Lavoro” non piace. Tanto più che anche Daniele Giordano di Cgil Veneto, il 9 marzo ha sostenuto che non esiste alcun accorto sul testo dell’assessore e che non è per nulla condiviso il percorso intrapreso con “Veneto Lavoro”. Questo sembrerebbe rendere evidente come non esista alcun accordo tra Donazzan e i sindacati, il che potrebbe sancire definitivamente la “sconfitta” dell’assessore. Non fosse però che Donazzan sostiene fermamente il contrario: “Con il sindacato ci siamo confrontati per tutto il 2017 e la posizione è definita ed è stata consolidata di recente con una clausola di salvaguardia che recita: “Qualora Veneto Lavoro sia oggetto di processi di privatizzazione, soppressione o trasformazione, il personale rientrerà in Regione”. Dicono che non è vero? I sindacati sono in fase di elezione delle Rsu e, come tutti, sono vittime di una campagna elettorale e di chi le spara più grosse. Berlato poi è in gravissimo ritardo come presidente di Commissione nell’affrontare tutti i temi legati al lavoro e ora cerca di rimediare strumentalizzando. Ma la maggioranza in Consiglio è ferma sulle scelte della Giunta, scelte che sono coerenti nei confronti di tutti gli altri dipendenti della Provincia“.
A smentire ancora una volta, in questo tira e molla, l’assessore Donazzan sono stati i capigruppo di Lega, Nicola Finco, e Lista Zaia, Silvia Rizzotto, alimentando la tensione politica ancor di più.
Nei prossimi giorni si saprà dunque che esito avrà questa vicenda e, soprattutto, sarà possibile stabilire con quale provvedimento, quello della Giunta proposto da Donazzan, o quello del capogruppo di Fratelli d’Italia Sergio Berlato, questi 400 lavoratori, il cui futuro è ora incerto, saranno maggiormente tutelati.