Rinnovo contratto chimico farmaceutico, Cgil Vicenza: “Bene, ma solo primo passo”

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Giuliano Ezzelini Storti Segretario Generale Filctem Vicenza
Giuliano Ezzelini Storti Segretario Generale Filctem Vicenza

“C’è soddisfazione, ma la sigla del contratto chimico farmaceutico è solo un primo passo: ora gli altri contratti” dice il segretario generale di FILCTEM Cgil Vicenza, Giuliano Ezzelini Storti, circa l’approvazione dell’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL avvenuto ieri, martedì 13 giugno 2022.

“204 euro sui minimi contrattuali al livello medio di settore D1 e 4750 euro di montante in 36 mesi, sono la misura chiara di una buona contrattazione nel settore Chimico che mette al centro, in una fase complicata come questa che rischia un baratro sociale, il potere d’acquisto dei salari. Ancora una volta le parti, tutte, hanno saputo dare un segnale forte e apprezzabile al paese. Questo però è solo un primo passo, bisogna rinnovare bene tutti gli altri contratti in scadenza, il governo deve lavorare sul cuneo fiscale in favore dei lavoratori dipendenti a basso reddito.

A Vicenza, infine come del resto d’Italia, bisogna rilanciare la contrattazione di secondo livello nelle aziende. Ma non welfare, seppur importante quando si parla di qualità della vita in fabbrica, ma con moneta sonante. Solo così si possono dare risposte concrete alle famiglie in difficoltà e far smettere la logica che chi lavora spesso è sotto la soglia di povertà. La Filctem di Vicenza farà la propria parte”.

Questi, i termini del nuovo contratto chimico farmaceutico, così come da ipotesi di accordo sottoscritto tra le rappresentanze sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e quelle aziendali di Federchimica e Farmindustria.

“Il nuovo contratto avrà una vigenza triennale 1° luglio 2022 – 30 giugno 2025 ed interesserà una platea di circa 210 mila lavoratori in oltre 3 mila aziende. La parola passa ora ai lavoratori che dovranno votare l’intesa nelle assemblee.
Parte Economica

L’aumento sui minimi (livello D1) nel triennio sarà di euro 204 diviso in 5 tranche, e precisamente: 50 euro dal 1° luglio 2022 (18€ + 32€ provenienti dalla quota di Edr), 30 euro dal 1° gennaio 2023, 36 euro dal 1° luglio 2023, 68 euro dal 1° luglio 2024 e 20 euro dal 1° giugno 2025. Il montante complessivo nel triennio sarà pari a 4.750
euro.

Per quanto riguarda il welfare contrattuale, è importante la valorizzazione dell’aliquota mensile Fonchim nell’EPS (Valore punto), che dal prossimo rinnovo permetterà di inserire il welfare contrattuale nel computo del salario.
Parte Normativa

Tante le novità normative inserite in questo rinnovo contrattuale: sul tema della parità di genere la volontà di promuovere nei luoghi di lavoro la cultura e il rispetto della dignità della persona e del contrasto alle violenze e alle molestie. Con l’obiettivo della promozione dell’inclusione sociale e della parità di genere, anche retributiva. Per quanto riguarda il tema del welfare le parti hanno concordato di attivare un meccanismo di accesso al sistema di welfare contrattuale per i lavoratori non iscritti.

Per quanto riguarda il delicato tema della malattia, il trattamento economico ricomincerà ex novo dopo il quattordicesimo giorno di ricovero ospedaliero rispetto agli attuali 21. Sulla Formazione è previsto l’aumento a 2,5 giornate su progetti formativi collettivi. Rilevante la novità in tema di politiche attive del lavoro con la certificazione delle competenze in seno alla bilateralità, in modo da creare un vero e proprio ambito di incontro tra domanda e offerta per le esigenze del settore. Utile strumento nei momenti di ristrutturazione aziendale, ma anche nello sviluppo e crescita delle imprese.

Nel nuovo contratto nazionale saranno delineate le linee guida sul processo di trasformazione digitale che affronterà i temi: dell’organizzazione del lavoro (orari, modalità di prestazione, competenze, inquadramenti); delle competenze e della formazione (nuove figure professionali); dell’occupazione e occupabilità (scuola e formazione continua); coinvolgimento e partecipazione; relazioni industriali; sicurezza, salute e ambiente. In quest’ottica, il ruolo degli osservatori diventa centrale, sia quelli nazionali che quelli territoriali”.