In questo fine settimana – scrive nella nota che pubblichiamo il Centro sociale Bocciodromo di Vicenza – si sta tenendo a più di 400 chilometri dalla nostra città il Festival dell’Alta Felicità: un grande evento contro la costruzione della grande opera più inutile e vergognosa di tutta Italia, il TAV. Proprio ieri, 31 Luglio 2021, una marcia di migliaia di persone ha preso i sentieri di montagna per raggiungere il cantiere della grande opera presidiato da 10.000 poliziotti che hanno sparato lacrimogeni e tirato pietre contro gli abitant* della valle e gli attivist*. Una storia vista più volte, di dignità e resistenza contro una grande opera concepita più di trent’anni fa, inutile ed obsoleta che ovunque passa si lascia dietro una scia di morte e devastazione. Per cosa? Treni veloci e costosi che non hanno nulla a che vedere con un sistema di trasporto pubblico locale e sostenibile. Dopo un anno e mezzo di pandemia è ancora più grave che il governo abbia deciso di sprecare i soldi del Recovery Fund in cantieri e cemento al posto di potenziare il sistema sanitario e gli ammortizzatori sociali per aiutare chi con la pandemia si è ritrovato catapultato in condizione di povertà.
Torniamo a Vicenza perché il progetto TAV è arrivato anche qui. Sono anni che vediamo le amministrazioni locali spendersi in boutades promettendo l’arrivo del TAV in città. Qualcuno l’ha descritto come un progetto essenziale per Vicenza, per noi gli unici che lo reputano essenziale sono Confindustria e le imprese edili locali, non per il bene della città ma perché vogliono la loro sporca fetta di guadagni. Poco importa se la città verrà devastata, se tante persone perderanno la casa, se aumenterà lo smog in una città già troppo inquinata; l’importante è che i soldi entrino nelle tasche delle persone importanti. Un miliardo e 75 milioni di soldi pubblici per pochi chilometri di ferrovia? Com’è possibile? Qui arriva il bello: una piccola parte di quei soldi verrà utilizzata per la ferrovia, il resto finirà in nuove strade su cui far passare auto e camion con buona pace di Cingolani e della tanto decantata transizione ecologica del governo. Che non ci vengano a raccontare che lo fanno per l’ambiente!
Oggi ci siamo ritrovati sul Giornale di Vicenza la lista degli abbattimenti delle interferenze (nome utilizzato per definire case e attività commerciali, nonché le vite delle persone): tra queste c’è il Bocciodromo che si trova a pochi metri dalla ferrovia. Sopra il Bocciodromo è prevista una strada ad alto scorrimento che impatterà pesantemente su tutte le case a ridosso della Ferrovia. Chissà se le persone erano state avvisate prima o hanno letto come noi l’articolo di giornale che li definiva semplicemente “interferenze”. L’inizio dei cantieri è previsto tra meno di un anno. Noi possiamo promettere solo una cosa: andremo a raccontare di questo progetto a tutti visto che l’amministrazione non ha il coraggio di farlo, ci mobiliteremo con tutte le persone che hanno a cuore la propria città e vi daremo del gran filo da torcere. Dovrete sudare per mandarci via dal Bocciodromo che diventerà il posto dove organizzare le iniziative contro il TAV. Sappiate che i cantieri si possono tenere sotto scacco, i camion con ghiaia e cemento potrebbero fare molta fatica ad arrivare. Nel frattempo ci batteremo per un vero servizio di trasporto pubblico che serva veramente a studenti e pendolari e non a industriali e palazzinari.
A sarà dura! NO TAV