Contro la Manovra del Governo Meloni, 500 in piazza a Vicenza con Cgil

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È riuscito lo sciopero della CGIL contro la Manovra del Governo Meloni. In 500 tra delegati Cgil e semplici iscritti hanno sfilato in mattinata per Corso Palladio da viale Roma a Piazza Matteotti.

Tra i giardini dell’Olimpico e il Museo Chiericati il comizio sindacale presentato dalla segretaria Giulia Miglioranza e che ha visto gli interventi nell’ordine di Mattia Felletti (Filcams, lavoratore Coop Alleanza), Mauro Mameli (Fiom, lavoratore Marelli), Aida Brusaporco (Spi), Francesco Alamani (Rete degli Studenti). A concludere è stato il segretario generale della CGIL di Vicenza e provincia Giampaolo Zanni.

L’iniziativa della CGIL si è svolta in contemporanea in tutte le città del Veneto ed è stata programmata a livello nazionale.

EMERGENZA SALARIALE

«L’inflazione costerà ai lavoratori e alle lavoratrici uno/due mesi di stipendio – afferma Zanni in una nota che riassume i contenuti del suo intervento -. La manovra di bilancio non dà nessuna risposta all’emergenza salariale. La conferma della riduzione del cuneo fiscale è assolutamente insufficiente rispetto alla perdita netta di salario di centinaia di migliaia di cittadini della nostra Regione».

NO ALLA FLAT TAX

«Poco o nulla dunque per il mondo del lavoro; per i professionisti con un reddito da 85.000 euro l’anno, invece, un risparmio – grazie alla Flat Tax al 15% – di 9.600 euro l’anno», ha sottolineato Zanni.

PENSIONI: VANNO RIVALUTATI GLI ASSEGNI!

«Il Governo ha fatto marcia indietro anche sulla rivalutazione degli assegni previdenziali, decidendo di sottrarre ai pensionati 3,5 miliardi nel 2023 e addirittura 17 miliardi nel prossimo triennio – spiega sui temi pensionistici il segretario generale -. Hanno messo tali e tanti paletti a Opzione donna che, ormai, l’hanno di fatto abolita. Per tutti gli altri resta la Legge Fornero».

PRECARIATO: NO AI VOUCHER

«Nulla contro il lavoro precario, anzi, si re-introducono i voucher – sottolinea Zanni -. Si tagliano risorse a sanità e scuola, che pagano pesantemente il prezzo dell’inflazione, non si stanziano le risorse per i rinnovi contrattuali pubblici e per il trasporto pubblico».

REDDITO DI CITTADINANZA: NO ALL’ABOLIZIONE

«E come se non bastasse – continua il segretario -, il Governo lotta contro i poveri con l’abolizione del Reddito di Cittadinanza, che colpirà decine di migliaia di famiglie vicentine e venete già in grande difficoltà».

EVASIONE FISCALE: NO AI CONDONI

«Gli unici a guadagnarci, con la legge di stabilità che il Governo Meloni ha presentato, sono gli evasori – sentenzia il segretario generale -, ai quali sono state condonate le cartelle esattoriali, è stato aumentato a 5.000 euro il tetto del contante, è stata offerta la possibilità di rifiutare il pagamento con la moneta elettronica sotto i 60 euro».