Controlli nelle principali località balneari, Guardia di Finanza: 76 strutture abusive, sanzioni per 675mila euro

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Guardia di Finanza di Venezia
Guardia di Finanza di Venezia

Nei mesi estivi, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza (qui altre operazioni della GdF) e le Polizie Locali delle principali località turistiche della provincia (oltre a Venezia, Jesolo, Chioggia, Caorle, Cavallino Treporti, Eraclea, Bibione) hanno intensificato i controlli nei confronti delle strutture ricettive extralberghiere presenti su tutto il territorio metropolitano, con lo scopo di individuare quelle irregolari, abusive o non in regola non solo con la disciplina regionale ma anche sotto il profilo fiscale.

Il piano di controlli – inizialmente operativo da luglio 2022 solamente sul centro storico e su Mestre e denominato “Back in Venice” – è stato esteso da questo anno anche alle principali località balneari della provincia, sfruttando le potenzialità offerte da D.O.G.A.L.E., un software utile alla selezione delle strutture ricettive extralberghiere potenzialmente irregolari, abusive o non autorizzate.

Il sistema informatico, confrontando le offerte di alloggi presenti sul web con quelle “censite” ai fini autorizzativi presso gli Enti locali (Comuni e Regione Veneto), consente anche l’esecuzione di analisi di rischio attraverso l’incrocio dei dati comunali con le diverse banche dati di natura fiscale. A ciò si aggiungono gli ulteriori elementi informativi derivanti dalle ordinarie attività di controllo del territorio svolte dalla Guardia di Finanza e dalle Polizie Locali e le centinaia di interviste effettuate ai turisti in partenza circa le modalità del loro soggiorno.

Tra luglio e settembre 2023, sono stati eseguiti 275 controlli che hanno condotto alla irrogazione di sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 675.000 euro per l’inosservanza di varie disposizioni delle Leggi Regionali 11/2013 e 23/2019 .

Nello specifico, sono state individuate dalla Guardia di Finanza 76 strutture completamente abusive per aver omesso ogni tipologia di comunicazione prevista: 28 di queste sono site tra centro storico, Lido e Burano, 10 nella zona di Mestre, 21 ubicate nel Comune di Jesolo e 4 in quello di Cavallino Treporti, 4 Chioggia, 6 a Eraclea e 3 a Bibione. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di locazioni turistiche abusive anche se sono stati individuati anche 4 Bed & Breakfast (a Venezia) ed uno alloggio turistico abusivo (sempre a Venezia).

Nel corso delle ispezioni, sono state individuate anche ulteriori 9 strutture (appartamenti in residence, B&B e alloggi turistici), che avevano dichiarato una capacità ricettiva (in termini di stanze e posti letto) inferiore a quella effettivamente riscontrata in sede di controllo: a Mestre, in un caso si è passato da 9 a 13 posti letto, in un altro da 5 a 11 posti letto, a Bibione una struttura ha aumentato la sua ricettività addirittura di 8 posti letto. In diversi casi, le camere aggiuntive sono state ricavate in disimpegni (a Eraclea) o all’interno di magazzini (a Mestre) ovvero in locali accatastati come ripostigli (a Caorle).

Nel comune di Cavallino Treporti, invece, la Tenenza di Jesolo e la Polizia locale nel corso dei controlli in materia di locazioni turistiche hanno individuato ben 13 immobili concessi in locazione senza che fossero accatastati o senza la prescritta agibilità.

Nell’ambito dei medesimi controlli, sono stati individuati 6 lavoratori in nero (Venezia, Mestre e Eraclea) impiegati quali addetti alle pulizie e al servizio colazione, con l’irrogazione di sanzioni amministrative per circa 27.000 euro e la comunicazione ai competenti Uffici dell’I.N.P.S. per l’eventuale sospensione dell’attività.

Sono stati, inoltre, deferiti dalla Guardia di Finanza alla locale A.G. 20 gestori per non aver comunicato alla competente Autorità di Pubblica Sicurezza i nominativi dei clienti alloggiati (nella misura di oltre 120 persone) e sono stati redatti 48 verbali per il mancato pagamento del Canone RAI “speciale”.

Da un punto di vista fiscale, i controlli effettuati hanno consentito di acquisire, in numerose circostanze, dati e elementi tali da far configurare lo svolgimento di una vera e propria attività imprenditoriale e come tale soggetta ad una serie di adempimenti sul piano fiscale, a partire dalla richiesta all’Agenzia delle Entrate dell’attribuzione d’ufficio della partita IVA.

Ad oggi, gli accertamenti conclusi hanno evidenziato, in un caso, un B&B a Venezia, in attività dal 2019, l’omessa dichiarazione di ricavi per oltre 500 mila euro e IVA dovuta per oltre 156 mila euro. Per 2 locazioni turistiche a Venezia, gestite, di fatto, in forma imprenditoriale, dal 2018 sono stati ricostruiti ricavi non dichiarati per oltre 209 mila euro. In un terzo caso, un B&B sempre in laguna a Venezia condotto in maniera abituale e continua, sono stati constatati ricavi non dichiarati per oltre 79 mila euro e, ancora, in un quarto caso, una locazione turistica sempre a Venezia, sono stati ricostruiti redditi da locazione sottratti a tassazione per oltre 70 mila euro. Tutte le citate strutture sono riconducibili a soggetti residenti a Venezia.

Inoltre, nei confronti di ulteriori quattro persone fisiche sono stati contestati redditi di fabbricati da locazioni turistiche per circa 150.000 euro.

A Chioggia, in occasione di un controllo nei confronti di una società di capitali operante nel settore delle locazioni turistico-alberghiere, sono stati constatati ricavi non dichiarati pari a 80 mila euro e IVA dovuta per oltre 14 mila euro e segnalati all’Agenzia delle Entrate ulteriori ricavi non contabilizzati per quasi 57 mila euro e IVA relativa per 17.290, derivanti dalla locazione turistica di 25 immobili in “nero”.

Ulteriori accertamenti sono in corso nei confronti di decine di altre strutture ricettive, finalizzati alla verifica della corretta dichiarazione dei proventi derivanti dall’attività di locazione turistica (siano essi redditi da locazione, redditi diversi o redditi di impresa).

In conclusione, dall’avvio a luglio 2022 del piano operativo Back in Venice, sono state complessivamente scoperte 134 strutture completamente “abusive”, 20 strutture che avevano dichiarato una capacità ricettiva (in termini di stanze e posti letto) inferiore a quella effettivamente riscontrata in sede di controllo. Sono state rilevate oltre 460 violazioni alla normativa regionale (Leggi 11/2013 e 23/2019), con l’irrogazione di sanzioni amministrative per complessivi 1,1 milioni di euro, sono stati scoperti 14 lavoratori in nero impegnati nei servizi accessori, sono stati segnalati 75 gestori per aver omesso la comunicazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza delle generalità di oltre 600 clienti alloggiati.

Sul versante fiscale, invece, sono stati constatati ricavi non dichiarati per circa 6 milioni di euro.