La costituzione dei Comitati per il controllo di vicinato – è scritto in una domanda d’attualità di Ciro Asproso – più che andare nella direzione di una maggior sicurezza mi sembra un primo passo verso la strisciante privatizzazione degli spazi pubblici. Quei luoghi della città, infatti, non saranno più patrimonio collettivo, ma inevitabilmente, verranno sottoposti ad una gestione privatistica dove ogni individuo considerato “estraneo” sarà oggetto del pregiudizio e dell’arbitrio dei singoli residenti. In base a quali criteri, sensazioni, paure? Non è dato saperlo.
Concepire la sicurezza come la difesa di uno spazio da chiudere, per preservarlo integro e puro, porta all’instaurarsi di un circolo vizioso sempre più opprimente ed iniquo per tutti coloro che da quegli spazi resteranno esclusi.
Con la scusa di contrastare la micro-delinquenza si è messo in atto un lento processo di “ri-feudalizzazione del territorio”. Per ora i muri sono solo simbolici, ma il vero scopo è tenere alla larga i poveri, i disagiati, tutti coloro che sono altro da noi.
Coalizione Civica ritiene che la vera sicurezza risieda nella possibilità di tutti i cittadini di abitare gli spazi urbani senza preclusioni di sorta, rendendoli vivi ed attraenti grazie ad una maggiore dotazione di servizi e standard pubblici.
La sicurezza va costruita, giorno dopo giorno, con adeguate politiche sociali e l’avvio di progetti che promuovano la crescita degli individui puntando sulla coesione sociale, il rispetto dell’ambiente, la legalità e l’integrazione.
Tutto ciò Visto e Considerato si CHIEDE:
Gli stessi gruppi whatsapp sono diventati l’incubo di gran parte di noi e una fonte di stress piuttosto contagiosa. In questo modo non si corre il rischio di aumentare le occasioni di scontro e conflittualità?
Perché non si è pensato di accedere ai Fondi strutturali e di investimento europei 2014 – 2020 che hanno l’obiettivo di introdurre percorsi innovativi di sviluppo e di aggregazione delle comunità locali?
