Siamo provinciali, non perché ce lo ricordano gli altri ma perché noi non ci togliamo il vezzo di esserlo. Sia chiaro: provinciale nel senso di periferico, marginale. Ne abbiamo avuto la prova ieri sera, al convegno indetto dalla Fondazione Roi nel salone del Chiericati. Posti a sedere per lo più “riservati” ai “c’ero anch’io“; gli altri dietro dove, trabocchetto, l’audio degli altoparlanti giungeva fiacco e per lo più incomprensibile. I quattro al banco si parlavano addosso si parlavano addosso (foto da GdV).
C’erano, a parte il sindaco Achille Varaiti per il saluto iniziale e “la” domanda finale, il direttore de Il Giornale di Vicenza Luca Ancetti, il ministro Dario Franceschini, presidente della Roi Ilvo Diamanti e il vice sindaco Jacopo Bulgarini d’Elci (che faceva di numero le veci del prof. Giovanni Carlo Federico Villa, presente in sala e nel programma originale ma non al tavolo dei relatori forse per le indagni dell’anticorruzione in corso…, ndr)
Le domande, chi le sentiva? Le faceva il direttore del foglio locale il quale si nascondeva il viso, per vezzo o perché imbarazzato. Rispondevano un po’ tutti e tre, salvo l’intervento del sindaco seduto in prima fila. Da quello che si è potuto intuire, più che sentire, i quattro, cinque col sindaco, hanno trattato di musei, di marketing, della favolosa mostra Goldin, della inattesa presenza di visitatori in città. Della città Unesco, del come alzare il livello turistico della nostra terra veneta (Vicenza, Padova, Venezia), al di là della mostra che ci avrebbe d’improvviso fatto conoscere al mondo, non abbiamo percepito parola. Ci siamo chiesti, sempre salvo i limiti di “provincialismo” di cui sopra, cosa c’entrasse la Fondazione Roi. Perlopiù, per quello che abbiamo potuto captare e per quanto ci rivela oggi il Giornale di Vicenza, si è parlato di politica politicante, di vigilia elettorale, di prospettive per il PD nel Veneto, del futuro politico di Variati. Insomma, ancora, la Fondazione Roi, e la stessa pinacoteca che ci ospitava, c’entravano come i cavoli a merenda. Provinciali sì, ma fino a questo punto!