Conversione del decreto fiscale 124/2019, Ddl bilancio 2020 e Decreto milleproroghe: Bonomo fa prime analisi dei contenuti fiscali

Bonomo: “Purtroppo nostri sforzi si sono dovuti concentrare nel ridurre (in parte) nuova burocrazia e divieti assurdi. E’ mancata una spinta per lo sviluppo”

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Agostino Bonomo, presidente Confartigianato Imprese Venete
Agostino Bonomo, presidente Confartigianato Imprese Venete

Concluso l’iter di approvazione della manovra di Bilancio 2020, composta dal decreto legge fiscale e dal Disegno di legge di Bilancio 2020 e, approvato salvo intese, il decreto milleproroghe, Confartigianato Imprese Veneto con Agostino Bonomo dà un primo giudizio rispetto all’impatto che potranno avere sulle imprese nella nota che pubblichiamo.

“E’ una manovra fortemente condizionata dalle clausole di salvaguardia che ci lascia comunque largamente insoddisfatti perché si è scelto di impegnare il rimanente per conservare due grandi allocazioni di spesa destinate al reddito di cittadinanza e a quota 100. Per tutto il resto c’è ben poco. E soprattutto non si va nella direzione di finanziare gli investimenti di cui ci sarebbe grande bisogno. Ci aspettavamo ben altro”.

Il giudizio è del Presidente Agostino Bonomo che prosegue: “quello che ci preoccupa, e non poco, è che i nostri maggiori sforzi si siano dovuti concentrare non su un’attività propositiva, di spinta per lo sviluppo, ma quasi esclusivamente sul tentativo di ridurre l’enorme peso burocratico e la miriade di nuovi divieti di cui le bozze dei provvedimenti partoriti dal nuovo esecutivo erano zeppi. Seppur condividendo in pieno l’intento del Governo, di rendere la vita difficile agli evasori, diverse novità del decreto fiscale e della legge di bilancio avrebbero rischiato di aggiudicarsi il primo posto del “burocratometro”, traducendosi, per molte micro e piccole imprese, in norme inutili, difficilmente applicabili e dai risultati tutt’altro che scontati.

Di contro – prosegue Bonomo -, della vera e concreta “semplificazione fiscale”, rimane, ormai, solo il ricordo dello slogan, in voga qualche anno fa. In questo senso, infatti, può essere annoverata solo la concessione di presentare l’esterometro, ossia la comunicazione di tutte le fatture non elettroniche emesse e ricevute da e verso l’estero, con cadenza trimestrale e non più mensile. Dopo l’anno della fattura elettronica e dei corrispettivi telematici ci si aspettava un segnale di freschezza e consapevolezza anche da parte del Governo, di consapevolezza di aver voltato pagina insieme alle imprese”.

Un esempio di aumento del mix di procedure amministrative viene dall’“art. 4” del decreto fiscale, battezzato il “blocca cantieri”, la cui prima versione trasudava puro sadismo burocratico. L’azione della Confartigianato ha contribuito alla correzione in corsa, delimitandone, se non altro, fortemente gli ambiti di applicazione.

Altra novità dagli esiti incerti e si spera non peggiorativi per Bonomo, è la modifica di Super e Iper ammortamento. Se da un lato il nuovo credito d’imposta concepito potrebbe risultare più “veloce” nel rientro e dalla più ampia gamma di utilizzo, sono previste nuove comunicazioni pena la nullità dell’agevolazione. Oltre al fatto che, in diversi casi, a conti fatti, per le imprese artigiane che svolgono la loro attività in forma individuale o di società di persone, era più conveniente lasciare tutto com’era prima. Rispetto al credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e altre attività innovative per la competitività delle imprese, la modalità per la sua fruizione comporterà una riduzione dei benefici rispetto alle precedenti versioni in vigore.

Anche l’abrogazione della «flat-tax» del 20% per soggetti con V.A. fra i 65.001 e i 100.000 euro penalizza le MPI. Si sarebbe andati ben volentieri incontro alle esigenze di monitoraggio anti evasione, aderendo alla fattura elettronica e mantenendo, comunque, l’obbligo di contabilità per queste imprese. Peccato, con un’aliquota al 20% ed un calcolo analitico dell’imponibile, poteva essere una seria possibilità di fissare la pressione fiscale in limiti definiti, semplificando la burocrazia e gli adempimenti alle imprese. Sui nuovi paletti al regime forfetario, ci si rammarica di non aver convinto il Governo a farli valere a partire dall’anno nuovo. Ovviamente si spera che ciò non abbia come effetto la riduzione del numero di partite IVA.

“Tra gli aspetti positivi, tutti ottenuti grazie ad una importante azione della nostra Confederazione coadiuvata da un lavoro della Confartigianato Imprese Veneto sui parlamentari e rappresentanti veneti del Governo – ricorda Bonomo-, non possiamo non ricordare in primis l’abrogazione parziale dello sconto in fattura per gli interventi relativi a ecobonus e abrogazione totale dello sconto per gli interventi relativi al sismabonus. Sconto che resta applicabile solo per gli interventi importanti di primo livello sulle parti comuni condominiali di importo superiore a 200.000 euro; il bonus facciate, con detrazione fiscale del 90%, spalmata in 10 anni per gli interventi, inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in zona A o B. Sempre in merito al Decreto fiscale si evidenzia che il pressing sul Parlamento ha portato al risultato di: eliminare la sanzione in caso di mancata installazione dei POS e quella concernente la lotteria degli scontrini; ridurre la sanzione neo introdotta nei casi di indebite compensazioni”.

Anche sul testo del milleproroghe l’attività di Confartigianato non si è risparmiata: ha fatto rientrare nella bozza di decreto la proroga del bonus “giardini”, vista la svolta green intrapresa dal Governo. Da non tralasciare, infine, lo sforzo che la confederazione sta mettendo in campo per mitigare i possibili effetti negativi derivanti dall’applicazione degli Indicatori Sintetici di Affidabilità fiscale (i sostituti degli studi di settore).

Di concerto e grazie alla determinazione dimostrata dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento, si tenta di trovare una soluzione che, di fatto, “sterilizzi” le possibili ricadute negative frutto di un voto scarso ottenuto nella pagella fiscale. Gli ISA sono uno strumento dal grande potenziale per le imprese, ma vanno affinati e meglio compresi; nel frattempo, nell’attuale fase congiunturale vissuta da queste ultime, si ritiene sensato disinnescarne la portata in termini di possibili accertamenti fiscali.

In tema lavoro infine, positivi i due incentivi in legge inseriti in legge di bilancio destinati a chi assume nel 2020 giovani. Il più importante, dedicato ai datori di lavoro fino a 9 dipendenti, riguarda lo sgravio del 100% dei contributi dovuti nei primi tre anni di contratto, per chi dal 1° gennaio 2020 assume apprendisti di 1°livello incentivando così l’alternanza scuola lavoro per gli studenti che intendono ottenere: la qualifica e il diploma professionale; il diploma di istruzione secondaria superiore; il certificato di specializzazione tecnica superiore. Il secondo è lo sgravio triennale per i laureati «eccellenti».

“Ora – conclude il Presidente Bonomo – confidiamo nel confronto, annunciato dal Presidente del Consiglio per il mese di gennaio, per poter discutere con il Governo e il Parlamento le scelte necessarie per sostenere le piccole imprese che rappresentano la stragrande maggioranza del sistema produttivo italiano. Abbiamo ottenuto le riconferme dei vari bonus edilizi (ultimo quello dedicato alla manutenzione del verde) e incentivi, che, solo in Veneto, interessano 52mila600 imprese artigiane pari al 41% di tutto l’artigianato regionale e che, in 5 anni, hanno attivato in Veneto 215mila interventi per oltre 2 miliardi di investimenti. Incentivi che qui in regione, incontrando anche gli effetti positivi del provvedimento di riordino urbanistico (la legge 14/2019 Veneto 2050 di riordino e riqualificazione suolo) hanno un ruolo importante nel sostegno ai consumi interni. Risultati che incidono però in modo ancora non sufficiente in un contesto di pessimismo/incertezza che permane”.