La commissione Sanità e sociale del Consiglio veneto ha preso atto della rendicontazione 2020 sull’attività di controllo regionale sulle cooperative sociali. Una realtà imprenditoriale che in Veneto sta evidenziando cancellazioni in aumento, anche a causa della crisi economica generata dalla pandemia: lo scorso anno le cooperative sociali iscritte all’albo regionale sono state 758, cento in meno rispetto al 2017, 43 in meno rispetto al 2019. Tra le cooperative sociali, oltre la metà (432) sono di tipo A, cioè impegnate nella gestione di servizi sociali, sociosanitari ed educativi, 186 sono di tipo B che, per statuto, impiegano persone svantaggiate. Le province dove la cooperazione sociale è più sviluppata sono Padova (190), Verona (150) e Vicenza (143). Tra le misure di sostegno attivate dalla Regione in favore della cooperazione sociale la relazione segnala la predisposizione di un codice etico, la realizzazione di verifiche a campione per vigilare su trasparenza e rispetto dei requisiti previsti per l’iscrizione all’albo che hanno interessato il 21 per cento delle cooperative iscritte (7 cooperative cancellate nel corso del 2020 per mancato rispetto dei requisiti, 19 cancellate d’ufficio perché non più in grado di continuare l’attività, 21 che hanno chiesto la cancellazione per fine o cambio attività, a fronte di 27 nuove iscrizioni), la vigilanza su false cooperative e caporalato, e la predisposizione di uno schema tipo per il bilancio sociale, atto obbligatorio dal 2021.