Coprifuoco addio, ma c’è il lato negativo: segnalazione schiamazzi notturni per bar aperti fino alle 2 in Corso Fogazzaro

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Da lunedì 7 giugno il Veneto e quindi anche Vicenza è in zona bianca, cioè non c’è più il coprifuoco, non ci sono limiti di orario per tornare a casa, e i bar non hanno limiti di orario per la chiusura se non quelli già stabiliti col Comune prima del Covid. Alcuni bar chiudono a mezzanotte, altri alle 2. Nel frattempo e in relazione al ritorno della movida notturna il sindaco Rucco ha emanato un’ordinanza che vieta di consumare alcolici in luoghi pubblici, cioè per strada, nei parchi, nei parcheggi, sugli scalini di chiese e monumenti. Lo scopo dell’ordinanza è proprio quello di non penalizzare i locali e di evitare schiamazzi notturni i quali, come ha detto Rucco, gli sono stati recentemente segnalati. Ma evidentemente il problema si pone comunque. Un residente di Corso Fogazzaro, E.P., ci scrive per esempio chiedendosi se sia proprio il caso di lasciare che locali vicini alle abitazioni restino aperti fino alle due anche dalla domenica al giovedì, giorni che solitamente precedono giornate lavorative.

Tra le notizie di oggi leggo anche dell’ennesima ‘rissa da movida’ verificatasi lo scorso lunedì sempre in zona centrale. Brutto vedere come la tanto invocata fine del coprifuoco stia dando fin da subito un’immagine alquanto peggiorata della nostra città e ancora più brutto constatare di persona come non sembrano esserci tutele per i cittadini che forse di martedì sera dopo le 23.30 vorrebbero giustamente poter riposare. L’ultimo bar sotto casa mia ieri ha chiuso alle 1,20 e tre telefonate alla Polizia Locale hanno avuto il solo risultato di un paio di passaggi di una pattuglia che nulla a fatto per far abbassare la voce agli astanti. Nemmeno un bonario invito a moderare i toni, come si faceva una volta”.

“Mi è stato detto che oggi avrebbero verificato un eventuale sforamento dell’orario di chiusura dei locali interessati. Stamattina poi ho verificato che da ieri uno dei bar indica come orario di chiusura le 2 del mattino. Durante i giorni feriali. In un tratto di strada che fino a 4 anni fa aveva un solo bar diurno che chiudeva alle 8 e ora si ritrova con tre bar serali che, a quanto pare, possono fissare a piacimento l’orario di chiusura e senza limiti all’utilizzo notturno dei dehor. Ottime notizie se hai un bar a Vicenza, pessime se hai la sventura di abitare a tiro di orecchio da una di queste pregiate attività cha hanno un concetto molto relativo di decoro e civile convivenza. Sarebbe giusto farlo sapere alla cittadinanza”.

Dall’Amministrazione Comunale della mia città mi aspetterei sicuramente più solerzia nella tutela del diritto al riposo dei propri cittadini. Anche perché esiste un “REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA E CIVILE CONVIVENZA” che si può tranquillamente consultare sul sito del Comune e che stabilisce che dalle 23.30 alle 6 del mattino non ci dovrebbero essere “rumori derivanti da attività o professioni” e direi che, anche se forse opinabile come mi è stato detto ieri notte dall’Operatore della Polizia Urbana, avere sotto casa gente probabilmente alticcia che chiacchiera e ride ad alta voce, comodamente seduta al tavolino di un bar di martedì all’una di notte può essere considerato come rumore da attività professionale”.

Capisco che, dato il momento storico, si possa anche esercitare un po’ di elasticità se questo significa aiutare delle attività commerciali che hanno dovuto subire chiusure (a dire il vero uno dei due sarebbe di nuova apertura), ma non mi pare giusto che questo debba poi riflettersi in una negazione del diritto al riposo del vicinato – aggiunge il residente in una mail inviata all’Ufficio del Commercio del Comune di Vicenza e all’Ufficio preposto della Polizia Locale del Comune di Vicenza -.Almeno durante le nottate che precedono i giorni lavorativi sarebbe giusto che si rispettassero gli orari e si consentisse alle persone il giusto riposo visto che c’è anche chi si ritrova a doversi svegliare molto presto la mattina. Vi chiedo cortesemente se sia possibile intervenire per risolvere questo problema di quiete pubblica in modo da garantire al vicinato dei locali sopra descritti un sufficiente periodo di riposo notturno, almeno durante i giorni feriali“.

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