Coronavirus, 38enne rientrato a Vicenza dalla Cina: “sto bene, controlli serrati in aeroporto. Troppe fake news”

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Un 38enne di Vicenza è rientrato in città dalla Cina lunedì 3 febbraio con sua moglie di origine cinese di 25 anni. La coppia, da anni residente nel capoluogo berico, non presenta alcun sintomo ma preferisce rimanere anonima in tempi di “delirio” da Coronavirus, con il Provveditorato di Vicenza che, secondo quanto riportato dai giornali, ha chiesto ai Dirigenti delle scuole beriche la lista degli alunni cinesi rientrati nel vicentino.

Ecco però il racconto della loro esperienza in terra asiatica che ci hanno concesso, anche per cercare di rasserenare gli animi sul Coronavirus.

“Abbiamo fatto dei controlli ad Hong Kong – esordisce il 38enne vicentino – dove siamo partiti con l’aereo verso Doha: sono stati molto professionali usando sia gli scanner che il termometro, oltre a lunghi check-in durati anche tre ore con frequenti controlli della temperatura corporea. Quando siamo arrivati a Venezia, invece, nessun controllo“.

“La nostra percezione – continua – è stata soprattutto mediatica: nel luogo dove eravamo sono accaduti solo una decina di casi, ma abbiamo visto tanta gente con le mascherine usate per premura e sicurezza. Ci sono troppe fake news, anche in Cina: il numero dei malati è elevato, ma la mortalità è bassa, anche se mancano all’appello i dati di quelli che sono ammalati a casa”.

Quando è scoppiata la crisi sanitariaconclude – noi eramo già in Thailandia e poi siamo stati ad Hong Kong, posti dove hanno chiuso immediatamente l’accesso ai cinesi. Il sistema di prevenzione è molto efficiente anche in Cina, ma il fatto è che il virus è esploso in un momento particolare: il Capodanno cinese, il periodo principale dell’anno di spostamenti“.

Visto quanto sta succedendo purtroppo per i cinesi da festeggiare c’è gran poco.