Questa mattina l’Ipab di Vicenza ha convocato un Tavolo di lavoro in videoconferenza, con tutte le organizzazioni sindacali rappresentanti dei lavoratori dell’ente.
Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto della situazione per ciò che concerne le misure di contenimento al “Covid 19” nell’ambito di tutte le Residenze. In particolare sono state approfondite le procedure, i protocolli e le azioni adottate presso la Residenza “O.Trento”, dove nei giorni scorsi si sono verificati i primi casi di positività.
La Direzione dell’ente ha evidenziato la correttezza di quanto finora predisposto e attuato, non solo a tutela degli ospiti, ma anche del personale dipendente e dei collaboratori.
Da parte loro i rappresentanti sindacali hanno fornito ulteriori suggerimenti in particolare volti al monitoraggio delle procedure.
L’incontro – scrive nella nota che pubblichiamo Ipab di Vicenza – è stato positivo e costruttivo, e si è pertanto deciso concordemente di mantenere attivo il Tavolo, al fine di condividere il lavoro svolto e di agevolare le comunicazioni tra l’ente, i sindacati di rappresentanza e il personale dipendente.
La nota prosegue poi precisando che in data odierna è pervenuto il verbale del sopralluogo effettuato ieri 31 marzo dall’Ulss, nel quale si attesta la correttezza di tutte le procedure precedentemente applicate e in particolare: isolamento ospiti; protocolli sanitari; percorsi sporco/pulito; valutazione Dpi (dispositivi di protezione individuali, ndr) adottati; igiene e sanificazione ambienti, attrezzatture, dispositivi.
L’ipab rende inoltre noto che tra giovedì e venerdì di questa settimana, l’Ulss effettuerà ulteriori 64 tamponi suddivisi tra dipendenti, e personale esterno appartenente alla cooperativa, compreso il servizio di pulizie. L’ente ha infatti deciso -sottolinea la nota- di estendere il tampone anche ad altre figure professionali non direttamente coinvolte nell’assistenza degli ospiti al Reparto 6.
Saranno infatti almeno una ventina le persone di ditte esterne che verranno sottoposte a test e, pertanto, eventuali positività a “Covid 19” non sono necessariamente riconducibili alla frequentazione per motivi di lavoro del reparto.